382 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 7. spese 1 furono particolarmente causate nel territorio di Avignone dal molto difficile assedio dei castelli Entrechaux e Ménerbe, dove i soldati pontifici furono aiutati da Enrico III. Dopo la resa di Entrechaux, Ménerbe, situato su rupe scoscesa, oppose la più tenace resistenza. Sebbene in seguito alla pace di Bergerac, venisse a mancare l’aiuto del re di Francia, e al principio dell’inverno si ritirasse lo stratega Matteucci, pure Domenico Grimaldi, l’ottimo governatore del Venesino, persistette nella conquista della piazza forte. Egli temeva che Ménerbe come una seconda Ginevra, potesse diventare un rifugio sicuro degli Ugonotti nella Francia del sud. Il papa non fece mancare in nulla il suo appoggio ; nel caso estremo disse egli, vorrebbe vendere la sua ultima mitra, pur di procurarsi i mezzi necessari.2 In seguito all’eroica resistenza dei difensori di Ménerbe, furono nondimeno vani lutti i tentativi fatti nel 1578 per conquistare la piazza forte. Nel marzo 1578, in seguito al cambiamento avvenuto dei nunzi, anche Francesco Maria Salviati venne richiamato. Egli fu sostituito dal protonotario Anseimo Dandino.3 Questi, nelle sue istruzioni, le quali insistevano anche su l’accettazione dei decreh di riforma Tridentini, ricevette l’incarico di tener sempre avanti agli ocdhi nelle sue trattative, quanto, data la debolezza e l’impopolarità del re, le cose dipendessero da sua madre Caterina de’ Medici. 4 L’ulteriore istruzione data a Dandino, di volgere le sue cure a mettere buone relazioni fra la Francia e la Spagna, era tanto più difficile a eseguirsi, in quanto proprio allora l’ambizioso Francesco di Alencon-Anjou, il degno figlio dell’intrigante Caterina de’ Medici, si mise per « difensore della libertà dei ribelli neerlandesi contro la tirannide della Spagna». Con ciò più imminente incalzava una rottura tra Enrico III e Filippo II. La diplomazia pontificia fece tutto ciò che era nelle sue forze per impedirla. In aiuto di Dandino Gregorio XIII deputò in Francia alla metà del luglio 1578 Fabio Mirto Frangipani, arcivescovo 12.000 scudi per le truppe in Avignone. Archivio Gonzaga in XIan-t o v a. Gfr. anche Giov. Batt. Fusconi, * « Ragguaglio delle turbolenze di Francia dell’anno 1575 per conto dello stato di Avignone », nel Cod. D. 5