Innalzamento del palazzo pontificio al Quirinale. 841 suoi proprietari, la famiglia napoletana dei Carafa, portava il nome di Vigna di Napoli; essa venne affittata dai Carafa dapprima ai Farnese e più tardi agli Este.1 I medici celebravano Montecavallo, come allora si chiamava il Quirinale, per la sua aria salubre.3 Ivi si godeva pure una splendido panorama su la città e su la campagna. Nessuna meraviglia che Gregorio XIII, si sentisse attirato da questo luogo. In occasione di una visita, il 4 ottobre 1573, egli manifestò l’intenzione di farsi costruire un palazzo su la collina per passarvi la stagione calda.3 A questo scopo occorreva comprare una di quelle ville. Ma si faceva il conto, che ciò dovrebbe richiedere una spesa di 50.000 scudi.4 Probabilmente a causa di questo alto costo restò sospesa l’esecuzione del progetto. Quando il papa nell’anno seguente scelse di nuovo il Quirinale per sua dimora, approfittò dell’ospitalità del cardinale Este: il 30 agosto egli tenne nella sua villa grandiosa un concistoro.5 Nell’autunno del 1575 di nuovo si trattenne nella villa Este al Quirinale.6 Quasi un intiero decennio più tardi Gregorio XIII tornò di nuovo al pensiero manifestato nel 1573: alla fine di maggio del 1583 si apprese in Roma che era stata decisa la costruzione di un palazzo su i possedimenti rurali del cardinale Este, su la strada Pia e che a tale scopo erano ¡stati già versati 23.000 scudi.7 Alla metà di giugno i lavori erano in pieno sviluppo, e venivano condotti col massimo ardore;8 si trattava già, puranche della conduttura delle acque necessarie.9 La direzione dei lavori era 1 Cfr. Hülsen, Römische Antikengärten, Heidelberg 1917, 85 s. 2 Cfr. 'Cancellieri, Lettera sopra il tarantismo 31. 3 Vedi Avvisi-Caetani 69. 1 Vedi * Avviso di Roma del 24 ottobre 1573, Uri. 101$, p. 319, Biblioteca Vaticana. 5 Vedi Mucantitis, * Diarium, Archivio segret-o p on t i i 1 c 1 o; SantorI, Diario concist. XXIV, 246. 6 Cfr. Ojetti in Atti e Meni. d. Accad. di S. Luca, Ann. 1913-14, 104. t * «. iSi dice per la corte che N. S. habbia ordinato che si faccia un bel palazzo a Monte Cavallo nel giardino del s. card. d’Este su la strada Pia et che per questo conto iS. Bne habbia destinati 22.000 scudi ». Lettera di Ode-scalchi in data di Koma 21 maggio 1583, Archivio Gonzagja in Mantova. Questa notizia confermata dall’* Avviso di Roma del 21 maggio 1583 (TJrl). 1051, p. 228, Biblioteca Vaticana), come i documenti finora sconosciuti, che adduciamo in seguito, spiegano in parte la storia dell’origine del palazzo pontificio al Quirinale, che al Lanciasti (IV, 92 s.), il miglior conoscitore di questo argomento, era restata inesplicabile. Hülsen (loc. cit. 88) ha già giustamente affermato, che la notizia comune che l’edificio sia stato cominciato nel 1574, non può essere giusta. s Odescalchi «informava il 18 giugno 1583, che il papa nel nuovo palazzo di Montecavallo faceva lavorare «a furia». Archivio Gonzaga in Mantova. » Cfr. gli * Avvisi di Roma del 28 maggio e 4 giugno 1583, TJrb. 1051, P. 233, 239. Nel primo si dice «N. S” fa aggiongere grandi stanze alla vigna