Nuova edizione del Martirologio Romano. 203 Baronio di corredarlo di note esplicative e di emendamenti. Gregorio XIII volle dare al Baronio un sussidio pecuniario, che però questi rifiutò per riguardo al voto di povertà; allora il papa gli assegnò a sue spese uno scrivano;1 l’instancabile scienziato era ancora occupato nel suo lavoro, quando Gregorio XIII morì.2 3. In collegamento alla revisione del Martirologio si trovò un’altra intrapresa, il cui esito ha reso immortale il nome di Gregorio XIII. Già da lungo tempo teologi e matematici avevano riconosciuto, quanto fosse necessario migliorare il calendario Giuliano, nel quale l’anno solare era stato computato di 11 minuti e 14 secondi più lungo. Il sopravanzo che ne derivava, faceva ogni 128 anni un giorno completo ; con il continuo aumentarsi di questo sopravanzo, il calendario festivo della Chiesa venne in un disordine. Pasqua, che per le decisioni del concilio di Nicea doveva essere celebrata nella prima domenica dopo il plenilunio di primavera,3 col tempo si allontanava sempre più dal reale plenilunio primaverile. Circostanze estrinseche, come anche interne difficoltà, concorsero intanto a far naufragare tutti i tentativi per correggere il calendario.4 Nel secolo xill, Giovanni Campano e il francescano Ruggero Bacone si rivolsero con i loro progetti di riforma alla Santa Sede. Clemente VI nel 1344 fece esaminare la questione da una raccolta di scienziati. Pietro d’Ailly e Nicola di Cusa la portarono in campo ai concili di Constanza e di Basilea, pur tuttavia la questione non parve ancora matura. L’intenzione di Sisto IV, che chiamò in Roma il celebre Giovanni Müller (Regio-montanus) per la riforma del calendario, dolorosamente andò a vuoto per l’immatura morte di questo dotto (1476).5 Anche sotto Leone X, che con energia riassunse la questione, non si pervenne ad alcuna decisione.6 I padri del concilio di Trento che avevano 1 Vedi P. Pateri presso Calenzio 175. 2 Vedi Laemmeb loc. cit. 25 s., 29 s., dai cui profondi studi su manoscritti '''iene rettificata l’opinione di Döllingek (Ianus 412 s.). 3 Ossia nel plenilunio cadente il 21 marzo o immediatamente successivo. 4 Cfr. per il seguito Kai.tenrkttner, Die Vorgeschichte der Gregorianischen Kn h rider re fm-m in Sitzungsber. der Wiener Akad. Hist. Kl. LXXXII, 289 s. e Schmid, Gregorianische Kalenderreform V, 52s. Vedi anclie Marzi in Atti d. congresso internaz. di scienze star. Ili, Roma 1906, 645 s. 5 Vedi il nostro vol. II, 630. Circa Clemente VI v. ancora Mèi. d’archèol. K, 135 s. 8 V. il nostro vol. IV 1, 538 s.