Contegno di Giulio Echter di Wurzburg nelle vertenze di Fulda. 555 gnate, e ciò solo per la piccola somma di riscatto, per cui da lungo tempo erano state già impegnate. Inoltre Baldassarre con risolutezza si oppose ai tentativi dei nobili di procurarsi l’immediata dipendenza dall’impero con 1 aiuto dei loro colleglli di Franconia immediatamente da esso dipendenti, e con ciò scuotere da loro la signoria di Baldassarre su loro.1 Come i canonici e i cavalieri, così anclie i cittadini furono eccitati per i nuovi provvedimenti dell’abate. Egli non approvò l’elezione di un zelante protestante come segretario comunale, e richiese al consiglio le chiavi della città.2 Fu proibito l’intervento al servizio divino protestante nella regione.3 Un ordinamento del 27 dicembre 1575 4 comandò ai padri di famiglia e ai cittadini d’intervenire alla messa cattolica nelle domeniche ed altri giorni festivi, assieme ai loro domestici. La lite per un nuovo ordinamento della città procurò ai due borgomastri più anziani un a rresto di 14 giorni.5 Così quindi si maturò a poco a poco il pensiero presso i nobili e i canonici di rimuovere l’abate e di mettere l’abazia nelle mani di un amministratore. L’unione dei malcontenti e dei nobili di Franconia fa capire facilmente come essi in questo intento si unissero col potente vicino, il vescovo Giulio di Wurzburg, da cui senza altro dipendeva la parte maggiore del principato sotto l’aspetto religioso, e che sino allora aveva poco importunato i protestanti nel suo proprio principato dell’est della Franconia. Più difficile a comprendersi è come il vescovo Giulio si sia potuto implicare in un simile progetto. Egli stesso alcuni mesi più tardi ha cercato giustificarsi di fronte al Papa. Lo aveva guidato la preoccupazione, così egli disse, che il principato di Fulda potesse andare a finire intieramente in mano agli eretici ; s’egli non fosse intervenuto quello sarebbe ora già in loro potere.0 Un tale pericolo vi era senza dubbio; che il vescovo Giulio non potesse essere consenziente con l’operato di Baldassarre, che era, proprio 1 Komp loc. cit. 109 s. 2 Ibid. 111. Heppe, Restauration 117. 3 Egloffstein, Fürstabt Balthasar von Dermbach 32. 4 Pubblicato il 1° gennaio 1576, edito da Heppe loc. cit. 106, n. 2, cfr. 116 ; Schannat, Dioecesis 368 (con la data impossibile 27 luglio 1576). 5 II 27 marzo 1576, Heppe loc. cit. 119. 6 II 17 luglio 1576, in Theineb II, 192. Ancora nel 1582 Giulio diceva a Madruzzo, che era sicuro che l’abate non potrebbe mai governare l’aristocrazia e il popolo di Fulda, che perciò sorgeranno imbarazzi anche per gli Stati v‘cini. (Xladruzzo a Galli il 4 agosto 1582, Nuntiaturberichte II, 493, cfr. III. 39s.). Wegele (Oescli. I, 161) dice: «Riguardo ai motivi..., si vedrà che nna delle ragioni giustificative da lui addotte, che egli non ha voluto lasciare cadere in mano agli avversari l’abazia di Fulda a causa degli intrighi interni certo non provocati da lui. giustamente andrà stimata più che un semplice Pretesto ; poiché conviene pur ammettere che tale possibilità era abbastanza Probabile ».