40 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 1. dipendeva allo stesso tempo dalla sua serietà, aliena da ogni scherzo, dalla sua grande taciturnità,1 dalla sua imparzialità anche verso i suoi amici, se questi facevano qualche cosa meritevole di rimprovero,2 e dal suo ritegno nell’accordare grazie, ogni qualvolta non era persuaso della rettitudine di qualche domanda. 3 Inoltre s’aggiungeva il suo fare secco che tradiva il giurista. Nelle udienze egli si atteneva sempre al fatto, poiché giudicava che un papa debba innanzi tutto imparare a tacere; seccamente respingeva le cose impossibili ; lo stesso seccamente concedeva la grazia se vi acconsentiva. 4 Le risposte del papa, osserva Michele de Montaigne, sono brevi e recise; sarebbe vano discutere con lui.5 Però si andrebbe errati se si volesse ritenere Gregorio XIII per un uomo caparbio e attaccato al suo modo di vedere. Ciò non era affatto; al contrario, pari a tutte le nature vivaci, come era facilmente acessibile alle prime impressioni, così si calmava di nuovo con facilità, e dopo aver tutto maturamente riflettuto, si appagava di decisioni immutabili.6 L’inviato di Venezia Corraro, fa nella sua relazione del 1581 una osservazione felice : Gregorio anche per questo essere apparso più severo di quello che realmente fosse, perchè non si lasciava influenzare da nessuno, nè dai cardinali, nè dai nepoti; faceva eccezione solo Galli, la cui intelligente eloquenza tutto poteva presso il papa.7 Ugualmente aveva giudicato Paolo Tiepolo nel 1576.8 Al contrario, Antonio Tiepolo nel 1578 era di opinione che nè Galli, nè Morone, che per autorità era a lui vicino, ardivano di opporsi al papa o far cambiare di sentimento lui che con ferrea fermezza si atteneva a quello che giudicava retto. " Non vi può essere alcun dubbio che Antonio Tiepolo abbia meglio compreso le relazioni del papa col suo segretario di Stato che non i suoi colleghi, i quali giudicavano piuttosto dall’apparenza esterna. A prima vista il Cardinal di Como, come generalmente fu detto 1 Questa particolarità, che egli manifestava già come cardinale, fu rilevata come sua spiccata caratteristica. Cfr. P. Tiepolo 214 ; A. Tiepolo 259 ; Prioli 303 ; Serbano, Lìga II, 364 ; * relazione di Aless. de’ Medici del 4 luglio 1572. Archivio di Stato in Firenze, e le * note istruttive di Spedani in App. numeri 81-85, dove sono anche alcune caratteristiche espressioni di Gregorio XIII sul tacere.’ Archivio Boncompagni in Roma. 2 A7edi le * note di Speciani loc. cit. s Vedi Cobrabo 279. 4 Cfr. A. Tiepolo 260, 268 e le * note di Musotti. Archivio Boncompagni in Soma, Vedi Serbano, Lìga II, 171. s Vedi Montaigne I, 226. e Vedi Serbano, Lìga II, 171. " Vedi Carraro 280. s Vedi P. Tiepolo 216-217. 9 Vedi Tiepolo 268. A Torne (p. 131) è sfuggita la contradizione che giustamente rileva Fbiedensbitbg (Hìst. Zeitschrìft CII, 129).