Favore di Aubigny e i piani dell’estero. 307 d’Inghilterra, acclamare lui erede del trono, e liberare sua madre; la Spagna presterebbegli il suo aiuto. Ove Elisabetta non approva e la ricostituzione della religione cattolica, essa dovrebbe esser; deposta.1 Lennox non mostrò di essere alieno dal disegno ; però prima ancora che venisse portata la sua risposta da Watts, jrir. la persecuzione rincrudita contro i Cattolici aveva gettato nel carcere la più gran parte di quei sei Lords e il loro progetto ebbe fine.2 Come in Inghilterra, così anche all’estero il salire di Aubigny suscitò nuovi progetti.3 Filippo II in opposizione al suo contegno tenuto sinora, sembrò che adesso volesse assumersi il compito di dm- . Egli non solo mise a disposizione del suo ambasciatore a Londra 2000 ducati perchè inviasse predicatori in Scozia,4 ma promise per mezzo di Prospero Colonna al papa un attacco all’Inghilterra, se questi a mezzo di un’alleanza difensiva degli Stati italiani impedisse una contromanovra della Francia. Ma probabil-n .te, per il re di Spagna, si trattava solo dell’allenza italiana e di una dichiarazione del papa contro la Francia.5 Gregorio XIII 11uindi revocò anche le concessioni del maggio 1581, cui egli si ern lasciato portare,6 e difatti Filippo negli affari d’Inghilterra ri:ornò quanto prima alla sua politica dell’attesa e del conforto. I nno un congiunto di Maria, un Hamilton, domandò aiuto per la regina di Scozia e per il suo figlio;7 invano Aubigny, dopo in.; ili tentativi presso Enrico di Francia assieme a Maria Stuarda si rivolse al papa, ai Guise ed alla Spagna. Filippo, a cui tutto t a capo, chiese a Maria d’inviare un suo rappresentante per li rattative a Lisbona, assicurò sussidi in danaro per i cattolici st'v;7.esi, ma nel resto egli si mantenne nel suo riserbo.8 Anche T' odo il nunzio Taverna, al principio del 1582, fece passi in favo'e dell’Irlanda, Filippo alluse alla sua guerra in Fiandra che Rh legava le mani. Le proposte dei nobili cattolici della Scozia eltoero dal Granvella risposte evasive. ^e il papa voleva sfruttare il momento favorevole, egli stesso ' eva tentare d’intervenire. Ed egli lo fece. Alla fine del 1581 « nsse il segretario di Stato al nunzio Castelli in Parigi che poteva d! -eutere con l’arcivescovo Beaton, inviato di Maria, come potesse sottrarsi il re Giacomo all’influenza degli eretici. Portarlo Mendoza il 7 settembre 1581, ibid. 107 s. Mendoza il 20 ottobre 1581, ibid. 147. l'iuLippsoN, Granvella 809-320. Kretzschmab 58 ss. Philippson loc. cit. 310. IMd. 311. Ibid. 312. : Ibid. 313. 8 Ibid. 315-320.