768 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 12. Gregorio XIII perciò si valse anche ivi, solo di uomini esperti Uno di questi, il romano Giovanni Pietro Ghislieri, nel 1568 nominato presidente della Romagna, aveva presentato al papa una esatta relazione su lo stato della sua provincia, che ci permei e di veder molte cose interessanti.2 Ghislieri trattò dapprima delie condizioni ecclesiastiche. L’archidiocesi di Ravenna, che dal 1578 era tenuta da Cristoforo Boncompagni, introitava, secondo lu:, 9000 scudi all’anno. Più ricche erano le celebri abbazie della città. i benedettini di san Vitale disponevano di una rendita annua di oltre 12,000 scudi, i canonici lateranensi di Santa Maria in Por io di oltre 18,000 scudi. Inoltre eranvi in Ravenna altri otto monasteri di uomini e di donne. La provincia ecclesiastica di Ravenna abbra -ciava otto diocesi: Forlì, Rimini, Imola, Cesena, Cervia, Bertinor ;, Faenza e Sarsina. I numerosi feudatari pontifici avevano quasi tutti la loro sede nelle parti montuose della regione, che numeravano circa 50,000 abitanti. La popolazione del territorio sottoposto immediatamente alla Santa Sede, Ghislieri la valuta su i 160,0-'. Città principali, oltre Ravenna, erano Rimini, Cesena, Forlì, Faenza ed Imola. Inoltre venivano molti luoghi più piccoli; un gran numero di essi, Gregorio XIII per esser decaduti, o per mezzo del denaro li aveva ricuperati, così Bertinoro, Forlimpopoli, Solaroio, Savignano, San Mauro, Montefiore, Mondaìno, Pian di Mei > Il territorio immediatamente sottoposto alla Santa Sede d ; in generi ed altri prodotti così abbondante ricavo, che con que.-to si poteva eseguire un’attiva esportazione verso Urbino, Bologna, Venezia. Il vino era prodotto in grande quantità in tutta la Ro-, magna. Eccettuata Ravenna e Cervia, quello era di ottima qualità. Particolarmente i vini di Cesena, Rimini, Bertinoro, e dei castelli 1 Dapprima Sega, che dovette intervenire contro i baroni (v. Maffhh I. 1" e dopo lui Lattanzio, che dovette procedere contro i fatti di sangue dei Raspolli in Ravenna (v. ibid. 221 s. ; Mlìtineij.j I, 221; cfr. anche Moroni LVI, ■ì’.'M. 2 La * «Relazione di Romagna di Mr Giov. Pietro Ghislieri a Papa (!logorio » fu prima utilizzata da Ranke (Ptipste Is, 254 s., 281 s.), in base ad un manoscritto della Biblioteca Altieri, più tardi in parte dispersa. :>a Tonduzzi. BMorie di Faenza 673 s. Ranke tolse che Ghislieri giunse in Rom;!-ua nel 1578; è importante, che egli vi restò sino alla fine del 1579, poiché a qm 'i'1 tempo appartiene la relazione che per il suo ricco contenuto trovò diffusi >m in numerosi manoscritti. Io noto i seguenti: 1. Firenze, Biblioteca nazionale, Vod. Capponi; 2. iFrankfurta. M., Biblioteca Comunale, Cod. in 4° segnatili, 14; 3. Monaco. Biblioteca nazionale, Ital. 56, p. 130-166; -4 Pra-ia. Biblioteca Nortitz Ms. d. 11, t. VII, p. 2-90; 5. Roma, Biblioteca Vaticana Uri). 831, p. 83-126; Archivio segreto pontificio, Var. polit, 159, n. 13; 6. n e z i a , Biblioteca S. Marco, It. V, 62. Integrazioni ne offre una posteriore e molto istruttiva * « Descrittione (o Relatione) della Romagna» in Cod. XI l della Biblioteca Altieri in Roma, scritta intorno al 161;i. Letteli <■ G. B. Ghislieri durante l’esercizio del suo ufficio in Romagna, in Feruti*1-Camerino e Roma degli anni 1569-82 nel Cod. C. VI, 9 e 10 della Bi b 1 1 teca del Seminario in Foligno.