CAPITOLO III. Progresso (lei Gesuiti e dell’istruzione cattolica. 1 Collegi Pontifici in Roma e altrove. La riforma e la restaurazione cattolica cui Gregorio XIII dedicò tutta la sua energia, poteva solo conseguirsi qualora egli riuscisse ad educare un clero irreprensibile e con l’istruzione solida assicurarsi le future generazioni della Chiesa. A tale compito parve chiamata in prima linea la Compagnia di Gesù che appunto sotto i predecessori di Gregorio in conformità alla base assegnatale stabilmente e con chiarezza dal suo geniale fondatore, all’ istruzione ed all’ educazione aveva consacrato la sua particolare attenzione. Gregorio XIII riconobbe i pregevoli servigi che i discepoli del Loyola prestavano in questo campo, come in quello della vita pastorale e delle missioni ; e come pure si dovesse ad essi in gran parte il progressivo rinnovellamento della Chiesa. Pertanto accordò loro in così ampia misura la sua protezione e la sua generosità che il cardinale Galli, segretario di Stato, giustamente potè dire, che fra tutti gli Ordini, quello della Compagnia di Gesù era il preferito di questo papa.1 Un grande favore le usava Gregorio già il 28 febbraio 1573 revocando le innovazioni introdotte da Pio V. In base alle ragioni presentate dal P. Nadal,2 Gregorio aveva assegnato una congregazione diretta da Carlo Borromeo, la quale stabiliva che i Gesuiti recitassero le ore canoniche fuori del coro, e che potessero ricevere gli ordini sacri dopo emessi i tre voti semplici anche prima della professione. Mentre Gregorio approvava ciò, confermava ancora una volta la Compagnia e rinnovava tutti i suoi privilegi. 3 II 10 ottobre 1573 moriva il generale Francesco Borgia. La congregazione generale raccolta dopo la sua morte chiese al 1 «La Compagnia di Gesù fu sua diletta». * Memorie in Archivio. Boncompagni in Roma. 2 Vedi Nadal, Epist. IV, 165 s. 3 Inmtutum S. I, 54 s.