Speranze dei cattolici di Scozia. 301 decisioni prese allora fu proibito severamente agli appartenenti alla Compagnia di Gesù, qualsiasi intromissione in affari politici.1 Alcuni anni più tardi seguì una conferma pontificia di questa decisione, cosicché nessun superiore di Ordine poteva più dispensare da questo in casi particolari.2 Una debole speranza di difesa sembrò in quel tempo ai cattolici dei tre regni della Gran Bretagna di scoprirla nella Scozia. Quivi si riallacciavano perciò i tentativi che per la via di trattative politiche cercavano di ricondurre tempi migliori per la religione cattolica. Purtroppo sinora in Scozia la condizione dei cattolici come quella della cattolica regina era diventata quasi disperata. Con la resa del castello di Edimburgh, Maria Stuarda perdeva il 29 maggio 1573 la sua ultima fortezza, il governo stava in mano del suo mortale nemico Morton, l’unico figlio di lei era nelle di lui mani, e veniva educato nel protestantesimo e nell’odio contro sua madre.3 Morton non si mostrò in principio avverso ai cattolici di Scozia;4 ma anche sotto di lui dal 1573 al 1575, parecchi preti cattolici subirono come tali la morte, altri furono per lo stesso motivo esiliati dal regno, di nuovo altri dichiarati traditori della patria, e incorsi nella pena di alto tradimento.5 II sinodo generale della Chiesa nazionale scozzese pronunziò la scomunica contro tutti i cattolici che dentro otto giorni non accettassero la religione dello Stato;6 furono emanate disposizioni contro pelle-' nnaggi, giorni festivi, immagini sacre éd organi in Chiesa.7 Se però queste proibizioni contro gli usi cattolici erano necessarie, pure il protestantesimo non poteva aver messo ancora troppo profonde radici nel cuore del popolo. Di fatto sotto il pontificato di Gregorio XIII la condizione del cattolicismo anche nella Scozia non era ancora affatto disperata. Il gesuita scozzese Giovanni Hay, che nel 1579 visitò la sua patria, espresse l’opinione8 che pochi uomini influenti, i quali accettassero recisamente l’antica religione, potrebbero presto ristabilirla. L’abbassarsi del benessere impressiona il popolo come un castigo del cielo per l’innovazione religiosa ; il mancar di parola da parte dei pastori che pro- 1 Congr. V decr. 47 : Institutum Soc. Iesu II, Firenze 1893, 275; cfr. decr. 79, ibid. 288. 2 Editto del 4 settembre 1606, ibid. I (1892), 133. » Cfr. * « Relatio de statu Mariae Scotiae Reginae », Cod. Bari. XXXIII-110, biblioteca Vaticana. 4 Belxesheim, Schottland II. 131. 6 Ibid. 136, cfr. 140. 6 Ibid. 13S. 7 Ibid. 139. 8 Lettera ad Everardo Mercuriano del 9 novembre 1579, presso Forbes-I'Kith 160.