Le usurpazioni del laicato una delle cause della decadenza ecclesiastica. 483 Il memoriale di Salisburgo fa in parte gli stessi lamenti.1 Al duca Alberto V in quello viene rimproverato particolarmente che anche in riguardo al provvedimento dei beneficii ecclesiastici spettanti a Roma egli si attribuisca il diritto di nomina per i messi pontifici.2 Particolarmente viene anche fatto risaltare che i principi impediscono la visita ecclesiastica. Ma il punto, che il reclamo di Salisburgo rileva in modo tutto particolare, riguarda l’ingerenza dell’autorità civile nel diritto di possesso della Chiesa. Muore un prete : vengono subito le autorità civili, compiono un inventario dell’eredità e prendono decisioni su quella. Alla morte di un prelato, essi mettono di propria iniziativa amministratore ed economo, assumono l’amministrazione su di sè e mettono in possesso il nuovo prelato: somme in danaro che ha lasciato il defunto, passano come «prestiti» nelle loro tasche.3 È un prete incapace a pagare? allora "l'impiegati chiamano assieme i creditori e stabiliscono ciò che viene a ciascuno nel mentre essi sequestrano le possessioni del povero prete. * Oltre le tasse che sono a tutti comuni, se ne richiedono agli ecclesiastici ancora molte altre arbitrariamente, e di anno in anno ancora più. Inoltre vengono le tasse per collegi e seminari, cosicché per il seminario diocesano del vescovo non ci resta più niente;5 inoltre contro la libertà e il diritto, in alcuni luoghi si comincia a domandare a tutti gli ecclesiastici di entrambi i sessi una tassa personale. Alcuni principi secolari si procurano dai papi, all'insaputa dei vescovi, le autorizzazioni di opprimere ancor più gli ecclesiastici. I beni della Chiesa vengono ipotecati c venduti dai bassi prelati e dai parroci all’ insaputa dei vescovi con il solo consenso dei principi, anche se il bisogno della chiesa non ve li costringa.0 I superiori degli Ordini maschili e femminili devono impegnare i loro possessi e le loro prebende per il principe e sono in pericolo di perderli se il principe non paga.7 Negli ultimi anni, prelati, capitoli e ricclii preti dovettero dare in prestito al sovrano del danaro, senza un termine fisso per la restituzione. Anche adesso è così, e se essi non hanno nulla (la dare devono far prestiti per loro conto e ipotecare i beni della Chiesa.8 A causa delle spese inaudite monasteri e chiese non possono venire riparate e minacciano di cadere.9 Dopoché Ninguarda ebbe presentato in Roma i memoriali a lui ciati, egli stesso espose le sue osservazioni su gl’inconvenienti 1 Schellhass, Alcten V, 43-50. 2 Ibid. n. 17. Il duca è menzionato per nome. 3 Ibid. n. 1. 4 Ibid. n. 2. Ibid. n. 5, 6. Con i collegi, secondo uno dei manoscritti, sono indicati i collegi dei Gesuiti. 0 Ibid. n. 7-9. ; Ibid. n. io. * Ibid. n. 11. 9 Ibid. n. 12. - i ■