Assestamento delle relazioni giuridiche aella riforma degli Ordini. 91 La congregazione dei preti secolari Oblati di S. Ambrogio, che si obbligavano con il loro vescovo a tutti i servizi spirituali, fu fondata in Milano da Carlo Borromeo nel 1578. Gregorio XIII confermò1 la congregazione dei chierici regolari della Madre di Dio, fondata in Lucca per lo stesso scopo, da Giovanni Leonardi.2 Guidato da un senso di giustizia Gregorio XIII, come regolò le relazioni delle congregazioni sorte da poco tempo, così pure nelle innovazioni in seno agli antichi Ordini si rese spesso necessario il suo intervento. Nell’ordine Francescano si erano formati gli Alcan-tarini, che conducevano una vita molto più austera degli altri osservanti, che stavano con loro sotto lo stesso generale. Una certa tensione fra entrambi le direttive e continui bisticci, erano inevitabili, in questo stato di cose. Gregorio XIII fece pervenire mi rapporto di entrambi le parti alla Congregazione cardinalizia dei vescovi e regolari, e decise quindi le questioni in vertenza, approvando la direttiva più stretta con parole di alto elogio, proibendo di opporvisi o di trasferire gli aderenti di quella, nei monasteri di più mite osservanza. Del resto gli Alcantarini, come particolare provincia dell’Ordine, dovevano restare sotto il generale comune. 3 Ugualmente i provvedimenti di Clemente VII, su la condizione dei riformati in seno all’ordine Francescano, furono completati da Gregorio XIII.4 Un affetto speciale rivolse il papa all’ ordine dei Cappuccini, che appunto allora si diffondeva largamente in Italia ed era ricco di ottimi religiosi.5 Le numerose testimonianze pontifìcie di grazie e favori6 che furono impartite a questa famiglia religiosa, sono una prova, quanto Gregorio apprezzasse altamente la loro attività, particolarmente nel campo delle missioni popolari. Nul'a poteva ingannare il papa nella sua predilezione per questo ramo dell’ordine Francescano, a protettore del quale fu posto nel 1578 il cardinale Santori.7 Allorché una volta alcuni cardinali allusero alle numerose defezioni proprio dairordine dei Cappuccini, rispose 1 Vedi Acta Eccl. Mediol. 826 s. ; B. Rossi, De orig. et progresso. congr. oltlat. 8. Amìrrosii et Caroli, Mediol. 1739: Sylvain III. 39 s. Oli Eremiti spa-gnuoli di S. Giovanni Battista ebbero parimenti da Gregorio XIII la loro approvazione; v. Freib. Kirclienlex. Il2, 1449. 2 Vedi Vita, del b. Giovanni Leonardi, Roma 1861 ; cfr. Balan VI, 1302. 3 Breve del 12 novembre 1578, Bull. Rom. VIII, 247 ss. 4 II 3 giugno 1579, ibid. 274 ss. Ofr. Holzapfel 340. 5 Cfr. Bovebitjs I e II passim e Sisto da Pisa, Storia dei Cappucc. Toscani I, (1906), 143. 6 Ofr. Bull. Capue. II, 112, 122, 255 s., 286 s„ 407 s. ; III, 107, 205 s., 237 s. Un sussidio per la fabbrica dei cappuccini in Anagni del 16 febbraio 1576 nel God. Vaiic. 6697, Biblioteca Vaticana. 7 Santori, Autobiografia XII, 363. Un indice del resto non del tutto sicuro