Influenza decisiva di Carlo Borromeo. 21 fonda cognizione del diritto canonico; quantunque di poche parole, pure è affabile; tutti son di parere che in una vacanza della Sede pontificia, egli potrebbe sperare alla tiara, poiché non ha alcun nemico. L’ambasciatore di Spagna non nasconde però anche un’ombra che cade su Boncompagni, ossia che egli, prima che fosse prete, ebbe un figliolo ; però la vita posteriore del Boncompagni fu sempre esemplare. «Io credo» così chiude l’ambasciatore « che egli sarebbe un papa molto buono, e Vostra Maestà 10 potrebbe appoggiare »-1 Alcuni anni più tardi, il 21 marzo 1572, Zuniga abbozzò al re di Spagna una descrizione molto favorevole delle qualità del Boncompagni : egli appartiene ai migliori del sacro collegio e negli affari di Filippo II si è comportato sempre bene.2 Date le singolari qualità che possedeva il Boncompagni vi era 11 pericolo che egli, a causa del suo naturale,3 in fondo molto buono e compassionevole, anche come papa piegasse verso un rilassamento della forte severità dei suoi predecessori. Poiché si sapeva che egli, cresciuto in un tempo di tendenze piuttosto mondane, solo recentemente era stato guadagnato alle austere direttive ecclesiastiche dalla cerchia del Borromeo, si credeva che egli non potrebbe poi rinnegare la sua giovinezza. Si parlò tosto alla curia che Gregorio XIII avrebbe aumentato la sua corte e fatto un dispendio maggiore di Pio V ; 1 che anche Bernardino Car-niglia, l’anima della Commissione di riforma, sarebbe licenziato. 5 Giudizi di tal natura empirono le persone di sentimento mondano della dolce speranza di un governo debole.6 Si lusingava questa cerchia con la speranza che il nuovo pontificato avrebbe più assomigliato a quello di Paolo III che all’altro di San Pio.7 1 Vedi Corresp. dipi. Ili, 149 s.; cfr. Colecc. (le docum. inéd. XXIX 473; 1*. Tiepolo presso Albèri II, 4, 185. 2 Vedi Corresp. dipi. IV, 713. 3 Cfr. 1\ Tiepolo 212. Ve