850 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 12. Avendogli i nepoti proposto di non fare da ¡sè il pontificale nelle festività di san Pietro e san Paolo, egli rifiutò sorridendo. Con giovanile freschezza, non ostante il gran caldo, egli assistette il dì dell’Assunta al pontificale nella chiesa dei Gesuiti. L’autunno egli lo trascorse nella sua villa, nei colli Tuscolani, dove andò molto a passeggio, e allo stesso tempo si consacrò agli affari con ardore.1 L’anno 1585, che doveva essere l’ultimo di Gregorio, presen-tossi assolutamente bene per quest’uomo ottantaquattrenne. Come sempre, dava corso a tutti gli affari, faceva le sue consuete passeggiate, massimamente nella loggia vaticana da lui costruita. L’ambasciatore veneto volle però scoprire alcuni segni inquietanti, mentre l’opinione generale era, che Gregorio, come molti dei suoi antenati, raggiungerebbe l’estremo limite della vita umana.2 Tuttora egli interveniva a tutte le funzioni ecclesiastiche. Instancabile negli affari, egli teneva Concistori e Segnatura, dava udienze pubbliche e private.3 Un catarro che gli sopraggiunse ai primi di aprile, colpì tanto più le forze del vegliardo, inquanto egli si era attenuto rigorosamente ai poco nutrienti cibi di magro. Al contrario egli respinse tutte le precauzioni dei medici, anche quando questi constatarono al 5 aprile una infiammazione della gola unita con febbre.4 Nonostante una cattiva notte l’ammalato la domenica, 7 aprile, celebrò la santa messa nella sua cappella 1 Vedi gli * Avvisi del 3 e 7 marzo e 27 giugno 1584, Uri). 1052, p. 80 s., 251, Biblioteca Vaticana, e le * relazioni di Odescalchi del 7 gennaio, 10 e 31 marzo, 2 giugno, 20 ottobre e 24 novembre 1584, Archivio Gonzaga in Mantova. Gir. le * relazioni di Sporeno del 5 maggio, 2 e 23 giugno, 15, 21 e 28 luglio, 18 agosto, 29 settembre, 20 ottobre e 1 dicembre 1584, Archivio regionale in Innsbruck. 2 Cfr. le * relazioni di Sporeno del 12 gennaio, 2 febbraio, 2 e 23 marzo 1585, ibid. e 1'* Avviso in Belthami, Roma 52. Vedi anche Hübner I, 132. 3 Vedi le relazioni di Odescalchi del 19 gennaio « N. ,Sre sta con molta salute et Boma con molta quiete » e 7 marzo 1585, Archivio Gonzaga in Mantova. Un * Avviso del 2 febbraio 1585 comunica della consueta distribuzione delle candele nella messa, che era stata fatta dal papa « con promissione nella cera et nelli fatti di doverne dar tante [candele] per l’avvenire che bastano a far lume alla sepultura della metà del collegio hora vivente ». Biblioteca Vaticana. Vedi anche la * relazione di Sporeno del 20 gennaio 15S5, Archivio regionale di Innsbruck. 4 Per gli ultimi giorni di Gregorio XIII cfr. le * note di Musotti, che fu presente alla morte, in Archivio Boncompagni i