378 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 3. Dalmazia e il’Illirio fissato in Loreto.1 Nella città capitale della Lombardia fondò egii nel 1579, a richiesta del Borromeo, il collegio Svizzero, che alla Svizzera cattolica, per quanto apparteneva alla diocesi di Milano, dette ottimi pastori e perciò oppose un argine sicuro al penetrare delle novità religiose.2 La premura paterna di Gregorio XIII per l’educazione cattolica non si limitò solo all’occidente. Il suo vigile occhio di pastore abbracciava tutto il mondo; nello stesso Giappone egli fondò più case di Gesuiti.3 Nell’interesse degli abitanti greco-cattolici dei territori orientali del Mediterraneo, avevano i Gesuiti progettato nel 1575 la fondazione di un collegio greco in Roma.4 Al realizzamelo del progetto, appoggiato in particolare dal cardinale Santori,5 si opposero dapprima delle difficoltà. Ma poiché una congregazione cardinalizia fondata dal papa,6 ed anche Gaspare Viviani, vescovo di Sithia, appoggiarono ardentemente la fondazione di un tale istituto, fu essa decisa con la bolla del 13 gennaio 1577.7 In questo collegio dovevano essere educati non solo valenti ecclesiastici del rito greco-cattolico, ma anche laici, per mezzo dei quali si sperava poter influire per la riunione dei Greci scismatici. Generoso come sempre, assegnò Gregorio per il collegio una rendita annua di 1200 scudi d’oro e per 15 anni le rendite del vescovado vacante di Chissano in Creta. Più tardi, egli aggiunse ancora altre dotazioni, in specie il pieno possesso Seminarium puerorum Venetorum colleghim Gregorianum nuncupandum ». Originale nell’Archivio di Stato a Venezia. ’.Sul seminario in Napoli, il cui arcivescovo ugualmente invitò i vescovi della sua provincia a fondare i seminari v. Sparano. Meni, d, Napolit. chiesa I, Napoli 1768, 248 s. 1 Vedi Ci aconiti s IV, 18; Moroni XXXIX, 243; Pfdb. Kirchcnlcxil.oii Vili -, 151. Dapprima anche questo collegio doveva essere innalzato in Roma: v. Santori, Autobiografia XII, 364. »Udienze del 30 dicembre 1578, 30 luglio e 5 novembre 1579, Arni. .i.l, t. 17, Archivio segreto p o n t i f i c i o . 2 Bull. Rnin. Vili, 269 s. Ofr. sopra p. 65 s. ; Sala, Domini. I, 219, 317. 374. 8 Vedi Oiaconitjs IV, 20; Maffei II 351 s. 4 Questo fatto finora ignoto io l’ho desunto da un * Avviso di Roma del 10 dicembre 1575, Vrb. 10)), p. 634, Biblioteca Vaticana. 5 Vedi Santori. Diario concisi. XXV. 119. 0 Cfr. Heteren in Besgarione VÌI, 3, (1902), 174 s. 7 Bull. Roni. Vili. 159 s. G. Viviani ricevette la diocesi di Anagni. I n * Arriso di Roma del 1 agosto 1579 lo esalta come « linoni» singolare nella latina e greca lingua». Vrb. 10)7, p. 257, Biblioiteca Vaticana. Sulle origini del collegio greco scrisse Pietro Arcudio; v. Legrand, Bibliographie H(l-lénique, Paris 1895, 492 s. ; cfr. anche Rodotà, Dell"origine ecc. del rito greco in 11 a Un 111, 153 s. ; Batiffol In Revue des quest, histor. XLV, 179 s. cfr. : 187 M* n Mi-i--ster usufruì di numerosi altri documenti dell'archivio; Le collège pontift1'1^ grcc de Rome. Rome 1910. Cfr. anche Xetzua.mmer, Das grieehische KolhV 111 Rum. Salzburg 1905. e Rem<■ tles quest, histor. XLV, 1889. 179 s.