24 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo I. blici affari come nei privati.1 Si può dimostrare che le frequenti consultazioni per la riforma della Corte, tenute presso il cardinale San-tori,2 come la conferma di Carniglia3 e la nomina di Tolomeo Galli a segretario di Stato, avvennero per sollecitazione del Borromeo.4 Tolomeo Galli di umile origine era nato a Cernobbio presso Como nel 1526.5 Egli aveva servito fedelmente come segretario il cardinale Gian Angelo de’ Medici, e dopo la costui elevazione al trono pontificio, aveva fatto una rapida carriera. La sua opera nella segreteria di Stato fu premiata colla porpora nel marzo 1565. Quando il Borromeo nell’autunno 1565 si recò al suo arcivescovado di Milano, il disbrigo degli affari passò principalmente al Galli.8 Dal suo involontario ritiro durante il regno di Pio V, passò ora alla direzione del segretariato di Stato a lui affidato. « I tempi di Pio IV son tornati », scriveva egli a Cosimo I, « ma questa volta con la speranza di una lunga durata, poiché Gregorio XIII, non ostante i suoi settanta anni, è pienamente in salute».7 Il cardinale Galli dovette tanto più rallegrarsi del suo nuovo ufficio, in quanto che ora non aveva più, come ai tempi di Pio IV, un cardinale nipote sopra di sé, ed anche perchè la sua lucrosa posizione finanziaria,s secondo tutte le previsioni, da nessuno gli poteva venire contestata. Sebbene gli ambasciatori, nelle prime settimane del nuovo pontificato, sperassero dalla gratitudine di Gregorio XIII una forte influenza per il cardinale Marco Sittich, per gl’importanti servigi da lui prestati in conclave, pure questi perdette presto per propria colpa ogni speranza ad un posto autorevole.9 1 Vedi il * brano in App. n. 81-85 Archivio Boncompagni in Roma. 2 Su questa riforma della corte dicesi in un * Avviso di Roma del 30 agosto 1572: «‘¡S'aspetta habbia d’essere strettissima tutto per opera dell'ill. Borromeo il quale si va dicendo non sia per ritornare a Milano per esser molto-grato et accetto a S. Bue et in conseguenza poco amato dal popolo di quella città». Archivio di Stato in Vienna. 3 Vedi l'Avviso di Roma del 24 maggio 1.172, Archivio di Stato in Vienna, e la descrizione di Musotti nell’Archiivio Boncompagni in Roma. 4 Oltre il Borromeo secondo * Musotti (loc. eit.) cooperò anche Marco Sittich perchè Galli ricevesse il carico detti negotii con li principi. 5 Cfr. Lotta fase. 3; Torne, Gallio 55 s. e Reinhardt-Steffens p. cccxlvi s. dove sono ulteriori citazioni letterarie. 11 testamento di Galli del 1596 nel Periodico d. soc. dì star. patr. di Como XVII, (1906) 41 s. e A'edi il nostro voi. VII, 8(1. 541, 542. i Torne 116. 8 Cfr. P. Tiepolo 218. Il Cardinale fece l'uso più generoso delle sue ricchezze, delle quali particolarmente usufruì la sua città natale )v. Torne 233 s.), che nel 1861, gli innalzò in duomo un monumento. Sul lago di Como possedeva Galli due magnifiche ville, un palazzo a quattro torri presso Gravedona e nel 1568 costruì Villa d’Este Cernobbio. Anche in Frascati egli si costruì una villa sontuosa ; v. Torne 229. o Vedi le relazioni fiorentine presso Torne 117; cfr. in App. n. 14 la * relazione del 1574, Biblioteca Corsini in Roma.