L’arciduca Ferdinando II sostegno della Chiesa cattolica in Tirolo. 441 >Ua corte;1 egli vigilò perchè i componenti la corte adempissero i loro doveri religiosi, cosicché per scherzo la corte di Monaco fu detta un monastero.2 Cercò di sollevare il clero, particolarmente con la fondazione e sovvenzione d’istituti che avessero per scopo la formazione di ottimi preti. 3 Insieme il zelo di Guglielmo V si limitò ancor meno che quello di suo padre ai confini della Baviera. Minucci, il segretario per gli affari tedeschi in Roma, scriveva nel 1593 che era opinione generale che tutti gli interessi i quali riguardavano la religione cattolica, appunto per questo appartenevano all’ambito delle cure di Guglielmo.4 Nelle diete, presso l'arciduca dell’Austria centrale, presso il vescovo di Wiirzburg, presso il marchese del Baden, presso il principe elettore di Sassonia, epli metteva il peso della sua parola per ridestare il loro zelo ecclesiastico o per richiamarli al Cattolicismo; nelle elezioni dei vescovi ad Eiclistatt, ad Augusta e Colonia, egli fece valere la sua influenza. Naturalmente si può rimproverare a lui che troppo spesso finisse col mettere i suoi figli o fratelli nelle sedi vescovili, ma non si può negare che di fatto contro la perdita di tanti vescovati, passati al protestantesimo, non si dava migliore difesa che facendoli occupare da membri della potente casa principesca di Baviera. 3. Come innanzi tutto in Baviera, così l’antica Chiesa anche nel Tirolo possedeva pure un forte appoggio. Quell’arciduca, Ferdinando II, nel 1580 alla presenza di un inviato di Bressanone, fece la seguente dichiarazione : « Tu devi sapere che io sono un principe cattolico e che tale voglio restare con l’aiuto di Dio; non potrebbe il Signore punirmi maggiormente che lasciandomi apostatare dalla fede cattolica. Perciò puoi tu indicare al Signore di Bressanone : che egli non mi risparmi, dove egli abbisogni del mio aiuto per la conservazione della religione cattolica; che io per quanto posso, ho intenzione di difendere la Chiesa, dovesse pure costarmi il mio sangue».5 Allorché l’arciduca prese il governo del Tirolo nonostante tutti gli ordinamenti religiosi di suo padre, l’imperatore Ferdinando I, le condizioni religiose stavano assai in basso. Appena la centesima parte, dicesi nelle relazioni contemporanee del governo dell’imperatore e di suo figlio, comparisce la domenica in chiesa, molti non sanno neppure il Pater noster ; le imprecazioni 1 Ninguarda a Galli il 5 dicembre 1579, presso Theiner III, 653. 2 Stieve loc. cit. 416. 3 Vedi sopra p. 439. 4 Stieve loc. cit. 404. 5 Hirn I, 162.