906 Appendice. Gregorio, ampliata dal cardinale Gio. Donato de Cesis; fece la chiesa de Capucini di Roma con la piazza inanzi, et li aiutò molto a fare ancora la loro chiesa et inonasterio, che hanno a Frascati, perchè amava molto questa religione, et ne haveva paterna cura. Mentre stava alla villa, se li faceva le spese di tutto punto, et quando si partiva, se li lasciava prò visione grossissima per molti giorni; per quelli di Roma haveva commandato, die per sempre li fosse dato quanto pane et vino volessero dell’istesso, che lui magnava et beveva, se bene loro modestissimi non ne pigliavano se non per li infermi. Fabricò a Monteporcio, luogo delFillm0 card. Altemps, una chiesa sotto il titolo di S. Gregorio et li diede entrata honesta, per mantenere un rettore per benefìcio di quelle anime, che per la distanza et incomodità del luogo molte volte, anco le feste, stavano senza la messa et molti morivano senza li santissimi sacramenti. Fece in S. Cosma et Damiano una cappella, facendo aceommodare tutta la chiesa, dove furono trovati li corpi di Papa Felice Secondo, et di S. Marco et Marcelliano fratelli, et di Tranquillo loro padre, et di S. Abbondio et Abbondando martiri, i quali dui furono con licenza del Pontefice trasportati con incredibile solennità, pompa et decoro alla chiesa del Iesu fabricata dall’ill“0 Alessandro card. Farnese tanto nobilmente, come si vede in piazza Altieri, et ivi furono riposti et da quelli padri tenuti con grande honore, veneratione et de-votione. Diede non poco aiuto alla fabrica della chiesa della Madonna de’ Monti, che nel siio tempo cominciò a fare tante grafie et miracoli in quel luoco, della quale ne era molto devoto, et la visitava spesso, come fu sempre tutto il tempo di vita sua devotissimo della beata Vergine, et tutte le sue prosperità le riconosceva in gran parte dalla intercessione di questa santissima vergine e madre. Fece anco fare la chiesa delle monache Capuccine a Monte Cavallo, et mentre stava là, se li faceva la spesa, et di poi sempre continuava elemosina. Diede molto aiuto alla labrica delle convertite nella strada del Corso et erano soccorse di ordinaria et straordinaria elemosina. Aiutò anche notabilmente la fabrica delli padri Theatini di S. Silvestro a Monte Cavallo, a’ quali haveva sempre portata particolare affettione, et quando era privato prelato, li dava ordinaria elemosina di un scudo ogni venerdì, quale volse si continuasse di dare anco in pontificato per sua particolare devotione, se bene li accrebbe altra provisione maggiore. Fece soffittare il portico di S. Pietro, che era tutto ruinato. Fabricò la cappella, anzi gran chiesa Gregoriana in S. Pietro di spesa più di centomilla scudi, dotandola di certo numero di capellani, che ogni giorno sono obligati celebrare in detta cappella, dedicandola in honore di quella sempre gloriosa imagine la santissima Madonna del Soccorso, della quale per essere tanto celebre non si dirà altro, perchè quanto si dicesse, si direbbe molto poco in lode di non mai abbastanza laudata vergine e madre, come non si dirà del maraviglioso edificio della detta cappella ornata non di pietre et colonne, ma di gioie et colossi con stucchi et mosaici et organo richissimi et nobilissimi a tale, che lingua