L’elezione del Papa. 13 si dichiarò pronto ad accondiscendere Filippo II. Ma egli volle almeno influire con efficacia su la scelta del nuovo papa. A tale scopo si rivolse a Bonelli, il capo dei cardinali di Pio V, e gli propose quattro candidati : Ricci, Savelli, Correggio e Boncompagni. Bonelli gli accordò solo Boncompagni, il quale ne era riconosciuto generalmente meritevole, ed era ritenuto bonario ed amante della pace;1 da sua parte nominò quindi anche Rediba, Sirleto, Albani e Paolo Burali, i quali però, sino all’ultimo nominato, furono rifiutati dal Farnese. Finalmente entrambi si accordarono in Burali e Boncompagni. Il mattino seguente ebbe Granvella un’abboccamento con Farnese e restò d’intesa con lui nell’appoggiare l’elezione di Boncompagni, la cui esaltazione era stata fin da prin-ciiiio proposta da Cosimo 1.2 Frattanto anche i cardinali di Pio ÌV avevano tenuto consiglio. Di essi, fino dal primo giorno, Carlo Borromeo si schierò vivamente per Burali, ma presso il suo stesso partito, particolarmente presso Marco Sittich von Hohenems e Orsini non trovò alcuna disposizione a dare i loro voti a questo cardinale proveniente dall’ordine Teatino e noto per uomo estremamente austero,3 che, come un eremita, viveva solo dei suoi esercizi ascetici.4 Borromeo progettò allora Sirleto e Boncompagni. Sirleto era di sentimenti affini a Borromeo ;5 era apprezzato come grande dotto, però era ritenuto inesperto per gli affari.6 Sebbene Borromeo si affaticasse molto in suo favore7 pure la sua scelta dovette essere abbandonata come quella del Burali, onde anche presso questo gruppo di elettori, restò come candidato il solo Boncompagni. La difficoltà dei ripetuti dissensi con Pio V, che, contro l’esaltazione del Boncompagni sol- 1 Contro Ricci fu fatto valere, che egli avesse un figlio illegittimo. Una * Relazione sul conclave di Gregorio XIII, della Biblioteca Ricci in Roma, comunica, che dopo l’elezione fu richiesto a Carlo Borromeo, perchè aon si fosse dichiarato anche lui contrario al Boncompagni, contro il quale pure era stato messo avanti lo stesso impedimento. Alla risposta di Carlo, che egli non lo aveva saputo, il cardinale richiedente avrebbe soggiunto che lo Spirito Santo lo aveva saputo e pure non aveva impedito ¡’elezione. 2 Vedi Hebrei 198 s. s Cfr. accanto la «relazione di Arco e Cusano, 17 maggio 1572 (Archivio di Stato in Vienna), la cui sicurezza Herre giustamente rileva, anche Pe-tbttceixi 228, e la * lettera di Zibramonti del 13 maggio 1572, Archivio Gonzaga in Mantova. * La sua caratteristica per mezzo di un contemporaneo bene informato nella «relazione del 1574 (Biblioteca Corsini in Roma) App. n. 14. IIerke (222) erroneamente designa Burali come Gesuita. 5 Vedi la «relazione di Cusano del 17 maggio 1572, Archivio di Stato in Vienna, che dice del Sirleto: «è anco della ¡scuola Chietinesca ». 6 Vedi in App. n. 14 la «relazione del 1574, Biblioteca Corsini in R om a. 7 Vedi la «relazione di Cusano del 17 maggio 1572, Archivio di Stato in Roma.