Ghebardo Truchsess arcivescovo di Colonia (5 dicembre 1577). 657 Le deposizioni dei testimoni come le proprie osservazioni di Castagna riguardo all’integrità della fede furono del tutto favorevoli a Ghebardo. Anche sulla formazione spirituale e la capacità dell’eletto furon date informazioni colme di elogi.1 Su la condotta morale del tìhebardo, Castagna procurò di non contentarsi delle deposizioni di testimoni, tenutisi su le generali, ma di conoscere cose più esatte. Glie-bario, così egli scrive da Colonia, il 31 luglio 1579 al cardinale Galli, è sì amico dei banchetti ed alle volte del bere, ma ciò secondo le cattive abitudini del luogo, equivale più ad una virtù che ad un vizio, ed inoltre vale a guadagnarsi buoni amici. Ma poiché generalmente Bacco ha per compagna la Dea Venere, così il nunzio aveva fatto delle ricerche anche su questo, che però sinora non avevano dato altro risultato che, Ghebardo o su questo punto è continente, o almeno sa evitai' ogni scandalo. Al sospetto, che l’eletto non fosse un sincero cattolico, Castagna si oppone nel modo più reciso su la base di notizie che molli ecclesiastici secolari e religiosi gli hanno procurato; Ghebardo va orgoglioso della fama di sentimento cattolico, che avevano saputo guadagnarsi la sua famiglia, e particolarmente il suo zio il cardinale Ottone di Augusta. Se l’elettore si fa degli amici senza riguardo alla loro fede, questo è causato dall’abitudine del luogo e particolarmente in lui dalla contrarietà alle case di Baviera e di Cleve.2 Giunse molto vantaggioso alla buona fama di Ghebardo pure la ;ua condotta assolutamente cattolica durante la dieta di pacificazione a Colonia.3 Poiché tutti quelli interrogati in Roma furono d’accordo sul punto, non vi era ragione per ritardare l’approvazione dell’elezione di Ghebardo, Gregorio XIII finalmente la concesse il 29 marzo 1580.4 Conviene lasciare indeciso, se a questo presentarsi esteriormente del tutto cattolico del nuovo arcivescovo di Colonia corrispondesse un cambiamento interno. Se questo vi fu, sicuramente fu solo di breve durata. Non appena Ghebardo per mezzo delì’approvazione pontificia s’intese in sicuro possesso della sua dignità, si abbandonò sfacciatamente ad una vita lussuriosa ed immorale. Gravida di conseguenze fu una relazione amorosa allacciata con la bella contessina Agnese di Mansfeld, una dama secolare e protestante con prebenda in Gerresheim presso Düsseldorf.6 La relazione illecita aveva già durato un certo tempo Cfr. Nuntiat urberi'chte I, xlvti, 249 s., 258 s., 209 s., 274, 281s. e Mit-Hungen aus dem Köln. Stadtarchiv XX, 39 s. - ^ edi Nuntiaturberichte I, 278 s. Cfr. Maffii II, 245; Nuntiaturberichte I, 288 s. 1 Vedi Lossen I, 621s.; 673; Nuntiaturbirclitc I, 290. Rittkb dice (I, 568): 1 A motivo di soli timori non si sentiva in Roma nessuna inclinazione di prosare un vasto conflitto rifiutando la conferma ». 6 Agnese di Mansfeld era semplice posseditrice di una prebenda, e non t!,°nacu. come tuttora spesso vien detto. Pastor, storia dei Papi, IX. 42