La quarta guerra ugonotta. Il sorgere del partito medio dei « politici ». 373 Ugonotti, e stimava che conducesse ad una più grande rovina del regno, e quindi pronunciava la parola di una conciliazione. Se agli Ugonotti, così si stimava da parte loro, si assicurasse la tolleranza, essi rispetterebbero il re, non farebbero più violenza ai Cattolici, nè si unirebbero più coll’estero in alleanza di tradimento contro la patria. Naturalmente i fautori di questa opinione non si nascondevano, che solo allora potrebbero vivere fra loro in pace più religioni nella nazione, qualora il re avesse una mano forte.1 Ma in quel tempo in Francia mancava del tutto proprio questa, e quindi tentativi di simil genere erano a primo aspetto privi di risultato. Quale fosse il sentimento cattolico dei politici lo dimostra la loro adesione agli Ugonotti. L’Alencon, orgoglioso e senza coscienza, entrò in relazione con Navarra e Condé per un piano di sollevazione armata. Nel martedì di carnevale 1574 doveva avvenire una generale sollevazione per rovesciare il governo di Caterina dei Medici. Il disegno naufragò. Le indagini portarono all’arresto di Aiengon e di Navarra. Frattanto in più punti scoppiò la ribellione degli Ugonotti, la quinta guerra di religione. In mezzo a questi torbidi il 30 maggio 1574 fu rapito da una tisi il sempre più debole e malaticcio Carlo IX, dopoché poco prima aveva nomi nato sua madre a reggente temporanea. Enrico d’Anjou, d’ora in poi Enrico III, ebbe appena appreso la morte di suo fratello, che, già da lungo stanco della sovranità di Polonia, con la fretta di un fuggitivo abbandonò il suo regno per prendere la signoria della sua nazione. In Vienna egli si decise di fare il suo viaggio verso la Francia attraverso l’Italia settentrionale. Immediatamente dopo la notizia dèlia morte di Carlo IX pervenuta in Roma il 10 giugno 1574,2 Gregorio XIII tenne uno speciale consiglio con i cardinali. Morone consigliò d’inviare dei nunzi in Polonia e in Francia. Fu stabilito l’invio di Fabio Mirto Frangipani, il quale doveva comunicare a Caterina dei Medici le condoglianze del papa e intervenire particolarmente in difesa degli interessi cattolici contro gli Ugonotti.3 Nello stesso 1 Ofr. * « Discorso di M. de Bellegarde dello stato di Francia », manoscritto in possesso di un privato a Borgo nel Tirolo del sud, gentilmente messo a mia disposizione in Trento per cura del defunto mons. Gl. Belletti. Altra copia Dl* Ood. OXV, voi. 2 della Biblioteca Capilupi a Mantova. - * « Hoc mane », comunica Mucantitts il 10 giugno 1574, « antequam J’iìpa descenderet ad capellam [era il « Corpus Domini » !, ili. orator Franciae att.iUit nuntium Sti Suae de obitu Caroli IX ». Il papa ne fu afflitto e credette che il re fogge stat0 avYeienato dai suoi nemici. Al 22 giugno Mucantius * informa sulle esequie tenute nella Cappella Palatina, durante le quali Mureto t(“iine l’elogio funebre (Oraison funebre p. Muret, trad. dii latin, Lyon 1574). Dianum, Archivio segreto pontificio. I brevi di condoglianza del 12 giugno 1574, in Tuklnkr I, 284 s. 3 Vedi la * relazione di OdescalcM del 12 giugno 1574. Archivio Gon-z a g a in Mantova, la * lettera di Giulio Masetti in data di Roma 12 giù-