Dimora a Frascati - Residenza in Roma, 35 I mesi caldi da luglio sino a ottobre, li passò Gregorio, nei tre primi anni del suo pontificato, nel palazzo di S. Marco. Non per la propria comodità, così egli dichiarò all’inviato di Venezia Paolo Tie-polo, ma per riguardo alle persone della sua corte che non potevano sopportare la insalubre aria del Vaticano, egli faceva uso dell’ospitalità della Repubblica di Venezia. Quando il papa risiedeva nell’ampio palazzo di Paolo II, ogni mattina egli cavalcava verso una chiesa; come in Vaticano riceveva inviati e teneva Concistoro.1 Nell’autunno 1578 cade la permanenza di sedici giorni che il papa fece a Caprarola, Bagnaia e Capodimonte presso il lago di Bolsena, dove il cardinale Farnese lo ricevette con splendore regale.2 Un’accoglienza non meno sontuosa aveva preparato al papa cinque anni prima il cardinale Luigi d’Este, nepote ed erede del cardinale Ippolito, nella villa d’Este presso Tivoli. In questa occasione furono ivi per la prima volta messi in opera due ammiratissimi giuochi acustici : mentre la fontana della girandola in un determinato spazio lanciava rumorosi colpi come di fucile, si fecero sentire dolci arie dagli organi idraulici di Apollo e di Orfeo mossi a forza di acqua.3 Nell’agosto 1579 si trattenne Gregorio XIII per alcuni giorni nella villa Medici al Pincio.4 Negli ultimi anni del suo pontificato, durante l’estate, sempre più spesso prese dimora nella villa del cardinale Este al Quirinale;5 vi tenne pure dei Concistori. All’ultimo si decise d’innalzare ivi un proprio palazzo. Poiché la sua completa costruzione fu trascinata a lungo, prese egli dimora nei mesi estivi 1582-84 di nuovo in S. Marco.0 1 Cfr. la »relazione di Arco del 7 giugno 1572, Archivio di Stato in Vienna; * Arriso di Roma del 4 luglio 1573, Urti. 101,3, p. 259, Biblioteca Vaticana; il * Diarium di Mueantio. Archivio segreto Vaticano; Diario <'