Vessazioni a Baldassarre di Dernbach. 563 I protestanti del territorio di Fulda non ottennero dall’espulsione del legittimo signore quel vantaggio che essi si sarebbero attesi. In principio purtroppo il vescovo Giulio si comportò verso i partigiani della confessione di Augusta più che riguardoso. Egli avrebbe posto come amministratore un protestante, lamenta Baldassarre con il papa,1 i cattolici verrebbero angariati e per piccolezze gettati in carcere; i pastori esiliati ritornavano, le concubine erano richiamate, anclie quelle che avevano fatto un giuramento solenne. Gli im-pieLiati — così ripete più tardi2 — che per infedeltà erano stati messi in disparte da lui o che parteggiavano per la nuova dottrina, sarebbero adesso sostenuti, e invece i dotti e pii cattolici che Baldassarre con molta fatica e grande spesa aveva chiamato da ogni parte, in pochi mesi sarebbero stati tutti allontanati. Pure Giulio era ben lontano in realtà, dal concedere un valore giuridico alla confessione di Augusta. Allorché in Hammel-burg, subito dopo l’arresto di Baldassarre, giunsero a lui simili proposte, egli seppe abilmente evitarle.3 All’amministratore Enrico von Bubenhausen furono esposti simili desideri; ma l’imperatore decise che la religione dell’Autorità dovesse dettar legge su Fulda.4 II collegio dei Gesuiti, il bersaglio di tanti attacchi, si mantenne in Fulda e s’ingrandì sempre più.5 Nel 1584 si aggiunse un seminario pontificio per 40 alunni della nobiltà; il gesuita Lopperz portò l’istituto al realizzamento, col fatto esposto a Gregorio XIII in una visita fatta in Roma, come dipendesse dalla nobiltà di Germania il ritorno degli altri. L’abafe principe Baldassarre aiutò i Gesuiti di Fulda non appena le sue rendite glielo permisero.0 Per il seminario egli si rivolse con lettere personali a Sisto V e a Gregorio XIV. Per far rivivere la fede cattolica, scrive egli, non si sarebbe potuto pensare un mezzo migliore di questo seminario, poiché «il basso popolo dipende talmente dalla nobiltà che egli accetta facilmente e molto volentieri qualsiasi religione che veda sostenuta dall’aristocrazia ».7 1 II 1° agosto 1576, in Theineb II, 191. 2 A Gregorio XIII il 20 aprile 1577, ibid. 300. Heppe, Das evangelische Hamtnelburg 154 ss. 1 Heppe, Restauration 146-150. 5 Duhb I, 132. Lopperz a Gregorio XIII il 15 dicembre 15S4, in Theineb *H, .>4,3. Cfr. Jahresbericht der Rheinischen Provinz del 1° gennaio 1577, in Hansen, Rheinische Akten 713; Komp, Zweite Schule 26 s. Credenziali per Wperz ai papa del 27 ottobre 15S3, in Theineb III, 417 s. * Jahresbericht der Rheinischen Provinz vom 1. Januar 1580, in Hansen «'• eit. 738. Komp negli Hist.-polit. Blättern LVI, 202. Sulla fondazione dei-Imitare maggiore e di due posti gratuiti nel collegio di Fulda il 29 settembre ^ v* S'Channat, Dioecesis 371 s. T A Gregorio XIV, 1590, ibid. 370. La stessa espressione nella lettera di ■aWassarre a Sisto V, del 12 maggio 1585, in Ehses-Meistek I, 74, cfr. 103»