248 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 5. pante.1 II papa pensò dapprima di recarsi personalmente a Genova come paciere: - infine però, il 18 marzo 1575, si decise d’in-viarvi come legato di pace il cardinale Morone, il più intelligente ed esperto diplomatico del Sacro Collegio.3 La cosa si aggravò per l’intervento di Filippo II. Allorché questi inviò in Lombardia il suo fratellastro don Giovanni, si dovette temere che Genova cadesse in potere della Spagna. Gregorio che solo sentiva troppo la pressione esercitata dalla Spagna su tutta l’Italia e su la sua propria politica, si oppose a ciò con tutta l’energia.4 Àll’amfca-sciatore spagnuolo disse egli espressamente che il suo re non doveva estendere i suoi possedimenti in Italia.5 La questione occupò seriamente il papa ancora per lungo tempo. Egli respirò allorché, nel marzo 1576, per la mediazione sua, dell’imperatore, e della Spagna fu conchiuso un trattato che componeva le vertenze dei genovesi in guisa0 da render pago anche Filippo II.7 Gregorio poteva attribuire a sé il merito principale di questo risultato.8 1 Vedi Maffei I. 182; pfr. Varese, Storia di Genova ¡VI. 107 s. ; ScLoeisj Le cord. ./. Morone, Taris 1869, 67 s.; Abhand Imi yen der Münchener Akad. Hist. Kl. XXII. 350 s. 2 Vedi le »memorie del card. Galli, Archivio Boncompagni in Rom a. s Vedi Santori, Diario concisi. XXIV, 256 s. * Relazione di Aless. de' Medici. 18 marzo 1575, Archivio di Stato in Firenze. Maffei I, 183. Thbixkr II. 136 s. Galli descrive nelle sue memorie il Morone come « huomo che por prudentia et per l’età maturissima et per l’esperienza di sei altre legatici)! fatte in diversi tempi e sotto diversi pontefici per la S. Sede fu giudicato es-rr più a proposito d'ogni alt ro ». A r c h i v i o B o n compagni in R o m a. * Vedi Maffei I, 194 s. Appartiene qui il .* « Dialogo tra il Re di Spagna e il duca d’Alba se sia bene et riuscibile al detto Re d'impadronirsi della rittii di Genova o almeno farvi una fortezza». Cod. 706 della Biblioteca di »Münster i. W. Questo dialogo Hortensi Tyriacensis lo inviò con la * lettera del 18 giugno 1575 al duca Guglielmo V di Baviera. Archivio di Stato in Monaco. s * Relazione Hortensi Tyriacensis al duca Guglielmo V in data di Roma 9 luglio 1575, Archivio di Stato in Monaco. Cfr. pure la »lettera '¡i Fr. Gerini dell’8 luglio 1575 nell’Archivio di Stato in Firenze, o Ofr. »memorie del card. (ìalli. Archivio Boncompagni in Roma: Graevius, Thesaurus |I, 2, 1472 s. ; Baian VI, 593 s. ; Carini 75 s. ; Maffei !• 200 s. Törne 153. 7 Vedi Hansen, NuntUiturbcrichte II, 32: cfr. 42. * Vedi Tiepolo 231. <4. Bruno (*Alcune cose dei/ne (Vesser notate della f. nidi Gregorio XIII), fa risaltare giustamente, elogiandolo, il disinteresse di Gregorio XIII nel suo contegno sulle vertenze di Genova che di nuovo lo (tennero occupato nel 1577 (v. Maffei I, 301 s. Theiner II, 340s.) Archivio Bon-compagni in Roma. Quanto del resto Gregorio si interessasse .per la in Italia risulta dalle sue premure nell’appianare le vertenze fra la Toscana 0 Lucca (v. la * ìnsiruttìone al rescoro de la Cara per Toscana in Idata 25 aprile 1579, Barb. 57 ip. 49s. Biblioteca Vaticana) e quelle fra Mantova e Venezia (v. * Instruttionc a Camillo Capilupi per Mantova in data 14 magi-'1" 1580, ibid. 79 s.).