Giudizi su la politica religiosa di Elisabetta. 343 cattolica. Sotto l’aspetto morale naturalmente bisogna condannare un disegno il quale poteva mettersi in esecuzione solo qualora si violentassero migliaia di coscienze, a migliaia si togliessero i joro averi, la loro posizione nel mondo, la felicità della loro vita, e centinaia di nobili esistenze le#sacrificasse inumanamente per vile tirannide. Certo si dimostrarono nuovamente anche qui le grandi qualità di statisti in Elisabetta e Burghley. Ci volle coraggio a concepire solo il pensiero di quella gigantesca impresa, e inoltre profonda cognizione delle condizioni inglesi, per ritenerla possibile. Alla prudenza di Burghley, il vero «re d’Inghilterra »1 il quale con ben ponderata fusione seppe unire una ferrea severità contro i ritrosi con il riguardo agli ubbi-dien i, alla sua destrezza nell’ eccitare la pubblica opinione dei-ring hilterra contro i Cattolici, al suo governo di lunghi anni logicamente costante è riuscito in realtà di ridurre la religione dell'antica Inghilterra, dominante un giorno da un mare all’altro, ad un mucchio di Iloti sprezzati. Ma nonostante tutto, quale cortezza di veduta anche nella saggezza politica di Burghley e della sua Sovrana! Si potrebbe credere che entrambi abbiano conosciuto solo i più alti strati della società inglese, i quali del resto spesse volte erano pronti ad accettare per comando sovrano anche l’IsIam,2 chè essi non avevano neppure un sentore di ciò che sia propriamente religione, e quali profonde radici essa possieda nel c uore di un popolo sano. Tuttavia la chiesa unitaria di Stato di regia invenzione non riuscì; una fiera vendetta seguì al tentativo delittuoso di costituirla, ed essa, ciò che meraviglia, non venne per parte dei perseguitati Cattolici, ma dei Puritani accarezzati. In contrasto con la Chiesa nazionale di Elisabetta il puri-tanismo si è fortificato, ed è stata proprio opera sua se in meno che un mezzo secolo dopo la morte della regina, la vita politica dell'Inghilterra passò il più grande pericolo e il suo secondo successore dovette salire il patibolo.3 Alla Santa Sede senza volerlo Elisabetta ha procurato il più meraviglioso riconoscimento che giammai le sia stato concesso. Certo è stato opinato, che i martiri inglesi siano non tanto mar- 1 « Antonio de Guaras mesmes me dict qu’en effet c’est le roy d’Angleterre». Champagney a Requesens il 28 gennaio 1576, presso Kebvyn de Let-T¡ n uove, Relations Vili, 137. « [Burle] es el todo deste Beino y la ánima de la 'teina». Guaras ad Alba il 12 ottobre 1572. Corresp. de Felipe II, vol. IV, 30. :: Vedi la presente opera vol. VI, 571. ilaria Stuarda aveva avvertito nel 1584 Elisabetta: «Pour Dieu, prenez garde », scrive essa a lei, « que pied a pied vous ne lassiez tant croistre ceote faction puritaine que si vous n’y pourvoyez en temps, il vous donneront la °J a vous-mesme, m’asseurant que diverses choses s’exercent en ce royaume *"1 «Avancement de leurs dessins». Labanoff VI, 155; Kervyn de Eetten-Hwe, Marie Stuart I, Paris 1889, 71.