CAMERLENGHI DI COMUNE ricevuti da li offici), ogni mese li dà a li officiali de la camera predicta. acciò paghino li prò’ di tempo in tempo (i). Qui si tien casse torniate di ferro, fortissime, de tutti li officij de Rialto; et cadaun, che scuode danari de San Marco, è ubli-gato (2) portarli la sera qui. in le sue casse deputate, et loro tengono le chiave; et ivi sta fino a la fin dii mese; poi saldano le casse, et danno li danari al camerlengo; et se qui fussero robati, saria danno de San Marco; che se a’ loro offici j, o altrove, li fusse tolti, saria danno suo. Ancora quivi si tien le casse de li denari di banchi di scritta '3'. (I) • Ogni mexe fanno la cassa. Menano gran scritura ci pocha utilità. Non hanno di salario se non ducati... al mexe ». C.t 12. 13) « Soto pena di furanti ». C., 12 t.°. 13. « Et il camerlengo dispensa a’ creditori, dextro modo, et aquistano. Et se questo non fusse, e l’intrarim pregadi, non si troveria chi intrasse per la gran faticha V ha il suo mexe. Chi è a la cassa intra in colegio; non poi dar danari che non sia balotati in colegio per ceduta, tamen da. Et si fa etiam, per pregadi, per scurtinio, do cassieri di primi di la terra, quatti è quelli ordena il dar de danari fuo-ra. Hanno uno solo scrìvan, eh’e mal facto; voria essere doi, come era per tutte le nostre camere ». C., 12 t.°.