328 Orso Particiaco, dopo vent’anni di governo, in presenza di vicende, che esigevano una politica di forza, volontariamente cedeva il posto a Pietro Candiano, figlio di stirpe per tradizione guerriera (1). Risorgere di clientele famigliari o imperativa necessità politica per la salute della patria ? Con meditata cautela il cronista attenua l’impressione di questo brusco ritorno, precisando il significato della scelta (2). «Nonostante la « persona sua fosse pregiudicata da una tradizione sospetta, la sua « politica, per quanto fu possibile, fu ispirata all’esempio del suo prede-« cessore ». L’eufemistica riserva è sintomatica e opportuna per definire la giusta posizione dell’ attività dei dirigenti e dell’ opinione popolare. Il programma di governo del neo-eletto non prevedeva alcun mutamento neH’indirizzo di politica interna, ma una vigorosa ripresa dell’attività militare all’esterno per la tutela e per la difesa del dominio adriatico. Lo sviluppo di questo aveva destato malumore da parte di chi aveva subito e subiva la spietata concorrenza del prepotere economico veneziano. Assai più grave della sporadica animosità slava, istigata da desiderio di preda, si elevava l’avversione delle terre istriane al crescente volume del traffico lagunare (3). non era stato fatto correggente dal padre, nè designato alla successione. L’alternativa che si verifica nella successione di diverse stirpi ducali è indice del nuovo costume politico dominante. (1) Iohan. Diaci., Chronicon cit., p. 132. Quali fossero le relazioni di parentela con il precedente Candiano, non è detto. Certo non è figlio nè discendente diretto suo, perchè spento senza prole : altri legami di parentela non si conoscono. Il diacono Giovanni (Chronicon cit., 132) lo nomina quidam nobilwsimus Petrus, cognomento Candianus ; e Candiano è designato nei cataloghi (Origo cit., p. 118). (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 132 sg. : Petrus-Candianus, ducatum suscipiens, nihilominus sui decessoris exemplo subditum sibi popidum tractare conatus est. (3) Cfr. la leggendaria scorreria attribuita a tal Gaiolo istriano (Cronaca di Marco, in « Arch. Stor. Ital. », Vili, p. 265 sgg. ; Waitz, in « Neues Archiv », II, 351 sgg.). Ad essa secondo la tradizione si ricollegherebbe la festa delle Marie, istituita press’a poco in questa occasione. L’origine è assai incerta e per quanto concerne l’epoca e il motivo dell’istituzione, e la finalità primitiva. Cfr. Martin da Canale, Les croniques cit., e. 242 sgg., p. 567 sgg. e 742 sg. ; Wüstenfeld, Venti, hist., p. 48 sg. ; Romanin, Storia cit., I, 234 sg. ; Cecchetti, La donna nel medio evo in Venezia, in « Arch. Ven. », XXXI,