Lega di Venezia col papa contro i Turchi. 179 L’aipertura deila guerra dei Turchi contro Venezia costrinse la repubblica a stringersi al papa e all’imperatore. Invano aveva fino allora Paolo III cercato di guadagnare in favore della tutela della causa cristiana la prima potenza marittima dell’Oecidente, invano aveva concesso grosse decime ai Veneziani nella speranza che finalmente abbandonerebbero la loro politica da mercanti e nulla aveva pure ottenuto l’inviato speciale Fabio Mignanelli, mandato nella città della laguna in occasione dell’approdo dei Turchi nelle Puglie.1 Gli interessi commerciali mantenevano sempre il sopravvento di fronte alle esortazioni del papa ; per essi si voleva mantenuta la pace colla Porta.2 Ora finalmente sotto la pressione della violenta rottura della pace da parte dei Turchi, del pericolo di Corfù e delle isole del mar Egeo,3 Venezia addì 13 settembre 1537 deliberò di concludere col papa un’alleanza contro gli infedeli. Dopo le dichiarazioni fatte dal suo ambasciatore, potevasi ritenere sicura la partecipazione dell’imperatore a questa convenzione separata.4 Ora i Veneziani armarono a tutta forza : fra altro si proponevano di far arrolare 8000 fanti tedeschi.5 Quando la sera del 15 settembre giunse in Roma la nuova della lega, il papa addimostrò una letizia affatto indescrivibile.6 Fece tosto chiamare il suo maestro delle cerimonie, Riagio de Martinellis, che trovavasi nella sua vigna, allo scopo di fissare i particolari sulla pubblicazione della lega a Roma. Poiché dieci papi si erano indarno affaticati onde guadagnare Venezia alla guerra contro i Turchi, Biagio consigliò che si facesse una grande funzione e così venne deliberato. Il 23 settembre il cardinale veneziano Contarini celebrò in S. Pietro una solenne Messa, dopo la quale il governa- i* Comincili, in Cod. it. 538 della Biblioteca dà Corte e di Stato :n Monaco) discute le ragioni, i>er cali i Turchi rinunciarono all'impresa contro Corfù. i Cfr. Capasso I, 318 s. Sull’invio dii Mignanelli vedi Raynald 1537, n. 52; Nuntiaturberichte II, 198, n. 4 e le ‘lettere di G. M. dlella Porta del 8 e 10 luglio 1537 (v. Aipp. n. 25). Smlla decima il * medesimo riferisce il 13 e 27 giugno 1537 (Archivio