802 Appendice. dipendeva la quiete di Italia. Disse che Sua Santità havea animo di stare neutrale tra il re et l’imperatore, ma che 1’ imperatore havea giudicato che egli inclinasse alla parte Francese, perchè l’havea esortato più volte alla restitutione dello stato di Milano et l’havea fatto perchè temeva che fino che non si facesse la restitutione l’Italia non poteisse haver quiete. Disse del stato della corte che molti anni binanti i prelati non erano stati in queilla riforma di vita clic erano allora, et che i cardinali havevano più libertà di dire la opinion loro in concistoro che havessero havuto già gran tempo et che di ciò non solamente il pontefice non si doleva, ma ne era studiosissimo. Onde per questa ragione si potea sperare di giorno in giorno maggior riforma. Considerò che tra cardinali vi erano tanti huomini celebri che per opinione comune il mondo non ne havea altretanti. Disse che erano cinquantasei1 cardinali, parte Ita'liani parte Oltramontani. Non parlò particularmente di alcuno, eccetto che di Teatino,2 di Durante 1 e di Bonsio.4 Et Idei Teatino disse che amava grandemente questo stato. L’ istesso giorno tre di luglio fu eletto m. Marco Foscari amb. all’ imperatore ». 34. Nino Semini al cardinale Ercole Gonzaga.5 Roma, 18 dicembre 1539. .... Intendo che N. S. parlò a certi cardinali a parte, prima che entrasse in concistorio, fra quali furono Trani, Chieti et Trivultii, di poi alla sedia separatamente parlò a molti et in ultimo disse le cagioni che movevano S. Stà a creare nuovi cardinali, le quali, se ben me ricòrdo, furono queste, che ne’rano morti molti et d’importanza ; ricordò Liegio, Trento et Siviglia, d’italiani Campeggio et Simonetta, tanto necessarii et deputati al concilio, al che era necessario pensare, et cli’oltre gli morti v’erono Ideili infermi, disse delli absenti, ricordando Ivrea per obligatione, Cibo et V. S. Ill^11* per cletione, nè menzionò il nome d’ altri, ma gli passò in genere, et che S. Bne per fargli piacere comportava stesson fora di la corte, però era spediente creare degl’ altri. Le fu risposto, et a questo concorsono tutti gli cardinali, salvo quelli più intrinsechi che si rimessono a S. Stà, che non bisognava venire a quésto per adesso, poiché essa sarebbe sempre a tempo di fargli, et ancora che fussono morti gli dui soprad** non però restava il collegio così nudo che non vi fossono ancora di quelli che sapevono et valevono, al che replicò S. Stà esser vero, ma che delli 1 Cori. Ital. 138 a Monaco ha 60. 2 Oarafa. 3 Ofr. Migre, Dictionnaire <1. cardinaux 868 s. ; Ciaconitts III, 703. 4 Oppure Bonfio; pare sia una corruzione di nome. 5 Ofr. sopra p. 126 e Solmi, Fuga 88, dove è dato un estratto non del tutto corretta della lettera.