5. La questione del concilio e pratiche per l’unione fatte dall’imperatore negli anni 1539-1541. Le conferenze di religione a Worms e Ratisbona e l’invio del cardinale Contarmi in Germania. a. L’ anno 1589 arrecò alla Chiesa nuove gravi perdite ini Germania. Mentre duravano ancora le trattative francofordiesi per stabilire una condizione di pace avvennero due morti, iche schiusero ai protestanti l’occasione di ulteriore e vittorioso avanzamento. Ai 26 di febbraio del 1539 moriva il duca Federico, ultimo figlio del duca Giorgio di Sassonia e ai 7 d’aprile lasciava questo mondo il magnaniimo Giorgio stesso, che fino allora era stato la colonna della Chiesa nella Germania settentrionale. Gli successe l’unico fratello Enrico, molto dissimile da lui. Questi, che anche intendeva di non allontanarsi mai dalla Chiesa cattolica,1 erasi dn seguito rivolto alla nuova dottrina ed ora, sotto la protezione e coll’aiuto dell’Elet-tore sàssone e degli altri schmalkaldici cominciò tosto nel ducato di Sassonia a opprimere i cattolici e a introdurre colla violenza la dottrina luterana.2 Quasi nello stesso tempo andò perduto per la Chiesa anche il principato elettorale di Brandenburg. Il principe elettore ivi regnante dal 1535, Gioacchino II, aveva promesso al padre suo in luogo dii giuramento di rimaner fedele alla fede cattolica e di mantenere entro il suo principato le condizioni ecclesiastiche vigenti. Una simile promessa giurata aveva egli fatta nel settembre del 1535 allorché si sposò colla principessa polacca Edvige, figlia di re Sigismondo, ma ciò non ostante questo Hohenzollern, sotto il potente influsso 1 Nuntiaturbericlite I, &2. 2 Vedi Jassen-Pastor HI1«, 433 s.