332 Paolo ITI. 1534-1549. Capitolo 6. Furono inoltre emanate costituzioni sul modello del Giberti.1 Non ostante tutta la larghezza di spirito dell’antico scolaro di Pompo-nazzi, il cardinale Ercole procedette molto rigorosamente contro l’eresia.2 Contarini prese viva parte sia alla riforma in Mantova sia a quella in Verona.3 Nella diocesi di Belluno conferitagli da Paolo III il 23 ottobre 1536 il cardinale lavorò pienamente secondo lo spirito del suo magnifico scritto giovanile sui doveri del vescovo. Trattenuto alla Curia, egli sulle prime non potè intervenire che indirettamente, ma nell’estate del 1538 mise in persona la mano all’eliminazione degli inconvenienti largamente esistenti anche nella diocesi di Belluno. Al suo rappresentante, l’eccellente Girolamo Negri, egli uomo del resto sì dolce, diede l’istruzione di procedere con estremo rigore specialmente contro ecclesiastici immorali.4 In guisa simile, aiutati da Paolo III, lavorarono per una riforma cattolica vescovi come Pietro Lippomano successore del Giberti,5 Girolamo Vida ad Alba,6 Fabio Vigili a Spoleto,7 Isidoro Clario a Foligno,8 Ferdinando Pandolfini a Troia0 ed altri;10 finalmente anche i cardinali Aleandro a Brindisi,11 Bernardo Cles a Trento,' 1 T’n esemplare <11 queste Costituzioni del Card, forcole nell’A r e li i v 1 o capitolare in Mantova. 2 Vedi lì avari in Ardi. stor. Lomb. VI, 588: Luzio. V. Colonna 43, n. 2: Gìorn. d. lett. Ital. XXIV, 452 s. ; XL, 325 s. s Vedi Dittrich, Contarini 398^., 401 e Friedensbu rg in Quellen l'nd Forsehungen II, 163, 165 s., 185, 196 s., 206 s. i Dittrich loc. Cit. 411 s. e Histor. Jahrb. Vili, 271 ss. » Con Ughetxi (passim), che va sempre tirato in campo anche per i vescovi sententi, v. su P. Iàippamano, che (lai 1517 'in poi aveva bene lavorato anche a Bergamo, Garampi, Aipp. 277 s. ; Finazzi, Lettera di Vida al P. JAppongano, Genova 18T0, e * Cod. DOCILXXXIII, f. 272 s. della Biblioteca capitolare in Verona. La descrizione ivi comunicata (f. 268 s.) cleH’/n-irada di P. Lippomano in Verona a di 26 ottobre l',hh (pubblicata siccome slampa rara a Verona 1862) è interessante a causa delle iscrizioni che hanno un carattere del tutto ecclesiastico in contrapposto colle urnanistico-pagane prima in uso persino in ingressi palpali. Su riforme monastiche a Verona trattano due * lettore del Lippomano al Cardinal Cervini del 22 e 24 luglio 1549. Archivio di Stato in Firenze, C. Cerv. 22. 6 V. Ardi. stor. Lomb. 1894, 24 s. ; 1898, 197 ss. ; Giorn, d. lett. Ital. h, 110 iS. ; LI, 232«. ? Vedi Tiraboschi VII 3, 183. s Cfr. Faloci Pulignani, S. Feliciano. Foligno 1903, 59, 91 s., 19S e sopra p. 326. n. 2. 9 V. la Cronica in Rii:, bibi. XVII, 76. 10 Vedi Tacchi Venturi I, 79. 11 Con Paquier, Aléandre 356 s. v. la * lettera di Domenico de ìlussis da Brindisi 20 marzo 3533 (Lett. d. princip. Vili 36 Archivio segreto pontificio) e &]>ecialmente * Ani. de Beecariis ep. Scodai.., vie. card. B. .Meandri in archiep. Brtmdv». institutio et praecepta quaedatn Christiana mi* nregibus (Capponi XXIII, f. 187-202. Biblioteca nazionale in .Firenze), che fanno testimonianza dello zelo di quest’uomo per la riforma- 12 Oles, un grande amico degli artisti e letterati, istallili fin dal 1524 una