Discussioni a Ratisbona (maggio 1541). 291 mediazione del Contarmi.1 Persino il diffidente Morone ai 3 di maggio pensava iche dai documenti mandati dal legato di papa attingerebbe « consolatone et qualche speranza » di felice successo anche nel resto, sebbene fosservi da fare ancora molti passi difficili. 2 Quanto fosse giusta questa osservazione venne a palesarsi allorché si passò all’articolo seguente e non meno importante dell’autorità della Chiesa. Qui la lotta fu particolarmente accanita perchè toccavasi una delle radici del dissidio : infatti insieme colla questione sulla giurisdizione la dottrina circa la Chiesa era precisa-mente il punto differenziale, in cui principalmente manifestavasi l’essenza del nuovo sistema ecclesiastico. I protestanti con Melan-tone alla testa si tennero avanti tutto fermi sul punto, che anche i concilii potessero errare e che solo in quanto un concilio giudica nel retto senso secondo la> parola di Dio, si sia in obbligo di seguirlo. E poiché i cattolici non potevano ammettere ciò siccome cosa che distruggeva le basi della fede, la decisione sull’intiero articolo venne sospesa.3 Ora avrebbe dovuto seguire la discussione della dottrina sul primato, ma contro l’avviso di Eck il Contarmi si dichiarò favorevole a rinviare intanto anche questo articolo primieramente perchè egli opinava che minor male sarebbe il naufragio delle trattative in quella dei sacramenti anzi che nella dottrina del primato e poi perchè sperava che dopo accordatisi sulle altre gli animi degli avversarii sarebbero meno duri e più propensi ad accogliere anche la dottrina circa il primato. Contarini temeva un naufragio dei negoziati su questo punto specialmente perchè tutto l’odio allora sarebbesi riversato sulla Santa Sede mentre nella sollecitudine per condurre a una vera pace la mira principale del Cardinal legato era precisamente di mostrare ai protestanti la buona volontà della Sede romana in tutto il negozio.4 Nella discussione sui sacramenti in generale come in ispecie sul matrimonio dei preti, sul battesimo e la cresima non occorsero differenze notevoli,5 ma all’articolo decimoquarto, che trattava del Sacramento dell’altare, si venne alla crisi decisiva. Qui si diede a vedere, che i protestanti non solo rigettavano il termine transustanziazione fissato dal quarto concilio di Laterano per il con- 1 1>ittrich. Cantorini 624. il quale però a ragione (627. n. 1) protesta ■ontro l’esagerazione elle del momento fanno Ranke (Päpste 1®, 107, 111) e Brieger (Contarini 56 s.), coirne avevo già fattoi io in Korrespondenz Conia-"nis ip. 356 s.). Ofr. anche Vetteb 96 e Kannenoiksser 14 g. 2 V. Histor, Jalirb. IV, 453. 3 Vedi Pastor. Reunionsbestrebungen 350 s. e Korrespondenz Contarinis '2, 375s.; Vetteb 108s.; Archiv für Ref.-Gefeh. I, 92. 4 \ erti Pa3tor, Korrespondenz Contarinis 339, 375 s, 5 Vetteb 109 s.