40 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 1. rimanente del suo viaggio gli venisse data una lettera di Ferdinando I a tutti gli Stati e distretti dell’impero relativa all’accordo raggiunto tra l’imperatore, il re e il papa circa Mantova; invano però attese simile dichiarazione. Nelle ulteriori trattative alla corte intorno a ciò che egli dovesse fare andando innanzi,1 si pretendeva da lui che dovesse intanto proporre ai principi solamente quanto gli era stato comandato da Paolo III: che se poi venisse espressamente interrogato sul pensiero dell’ imperatore e del re circa il luogo del concilio, dovesse dire : « credo che le loro maestà non s’allontaneranno dal volere del papa». In una lettera del 23 giugno 1535 Vergerio espose al segretario pontificio Ricalcati i gravi dubbii che aveva contro un simile passo: con tale decisione, così egli, nulla si otterrebbe nell’interesse del concilio neanche presso i principi di buoni sentimenti cattolici, mentre presso i protestanti essa avrebbe addirittura un esito pregiudizievole alla causa del concilio e all’autorità della Sede apostolica. Sarebbe la cosa più pericolosa e dannosa fra tutte che ora si mettessero nuovamente a dormire le trattative iniziate per il concilio, le quali invece bisognerebbe tenere in corso onde mostrare almeno che da parte del papa nulla si lascia imancare : egli pertanto continuerà le trattative in questo senso, limitandosi del resto per il momento a visitare i principi cattolici. Frattanto Paolo III si adoperi ad ottenere da ¡Carlo V una dichiarazione non equivoca in favore di Mantova : con questa in mano il nunzio avrebbe immediatamente l’assenso anche di re Ferdinando e di tutti i principi cattolici tedeschi e su questa base sicura potrebbe poi mettersi a trattative anche coi principi protestanti. Ma alla politica deH’imperatore occupato nell’impresa contro Tunisi non conveniva dare ora simile dichiarazione, che poteva procurargli difficoltà in Germania. Ai 23 di luglio del 1535 Ricalcati scriveva da Roma al Vergerio, 2 che Paolo III meravigliavasi come Carlo V, il quale per l’ad-dietro gli aveva promesso il suo assenso per Mantova, si trattenesse dal dare una corrispondente dichiarazione di fronte alla Germania. Il nunzio non si lasci per nulla indurre a rimettere la scelta del luogo in mano dei principi tedeschi. Il papa del resto, animato dal più vivo e sincero zelo per la prossima realizzazione del concilio, esorta il nunzio perchè prosegua a fare tutto quanto gli è possibile per mandare avanti il negozio. Addì 29 luglio Paolo III fece scrivere ancora a Giovanni Guidiccioni, suo rappresentante presso Carlo V,3 perchè inducesse l’imperatore a una precisa di- 1 Dà relazione in proposito a ¡Roma nella sua |lettera elei 23 giugno : Nun- tiaturberichte I, 426-428. 2 Nuntiaturberichte X, 448 s. s Ibicl. 462, n. Ehses IV, cxxiii. Ofr. la lettera di Ricalcati a Vergerio del 31 luglio 1585 in Nuntiaturberichte I, 462.