540 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 11. completo inganno circa l’atteggiamento della Baviera. A lungo gli Schmalkaldici non hanno neanche sospettato che Guglielmo IV fosse l’alleato di Carlo V e neanche più tardi l’hanno saputo con piena certezza. Essi credettero al cancelliere Eck, che la Baviera osserverebbe la neutralità e starebbe a vedere da qual parte piegherebbe la fortuna.1 In conseguenza fallì l’ardita punta dei capi delle truppe alleate della Germania meridionale comparse per le prime, Schàrtlin von Burtenbach e Schankwitz. Il piano di questi due era di sorprendere le piazze imperiali di scarto nella Svevia superiore, di tagliare a Carlo V la congiunzione coll’Italia occupando i passi tirolesi e poi di disperdere anche il concilio di Trento. Fin dal 9 luglio Schàrtlin prendeva Fiissen, ma non potè inseguire gli imperiali che ritiravansi oltre i vicini confini bavaresi perchè da Augsburg gli giunse l’ordine di non spingere dalla parte avversaria la Baviera colla violazione della creduta neutralità di quella potenza. Nella notte dal 9 al 10 luglio Schankwitz s’era impadronito del forte passo di Ehrenberg presso Reutte e poi s’era avanzato fino a Lermoos quand’anche a lui giunse il contrordine. Il consiglio di guerra d’Ulm non voleva stuzzicare Ferdinando I e sperava nella neutralità di lui. E poiché, in caso di maggior lontananza delle truppe di Schàrtlin, temevasi per Augsburg e Ulm, questi addì 14 luglio dovette tornare indietro con tutto il suo esercito.2 A questo momento gli Schmalkaldici pensarono di riunire tutte le loro forze militari per avanzare poi contro l’imperatore che risiedeva ancora a Ratisbona. Il 20 luglio Schàrtlin si riunì coi Wurttemberghesi e prese Donauwòrth. Nei giorni 3 e 4 agosto quei di Sassonia e di Assia si incontrarono presso quella città colle truppe della Germania meridionale. Le forze guerresche degli Schmalkaldici' sommavano a circa 30,000 soldati a piedi, 4000 cavalieri e intorno a 100 cannoni :3 erano quindi molto superiori all’imperatore. Carlo V aveva tratto profitto del respiro lasciatogli dal nemico per procurarsi rinforzi e fino dal 3 d’agosto credette di potere lasciare senza pericolo Ratisbona arrivando il 4 a Landshut, dove sperava di effettuare la congiunzione colle truppe ausiliarie chiamate dall’Italia. Per gli Schmalkaldici tutto ora stava nell’impedire la cosa, ma essi perdettero anche questa favorevole occasione di ottenere vittoria perchè non solo il riguardo alla Baviera impedì qualsiasi passo risoluto, ma ai nemici dell’imperatore mancava anche 1 Vedi Riezi.kr, Gesch. Bayerns IV, 350, 353-354. 2 Cfr. Ladurner, Die Einfall der Schmalkaldner in'Tirol (Archiv für Gesch. Tirols I, 145 s.); Egeliiaaf II, 467 |S. ; Janssen-Pastor III18! 627 s. V. anclie Nuntiaturberichte IX, 109s., 113s., 117s. 3 V. le ricerche di Le Mako, Die Darstellung des Schmajkaldisclien Krieges in den Denkwürdigkeiten Karls V. I, Jena 1890, 25, n. 7, 61, n. 1.