Viaggio di Vergerio nell'impero (1535). 45 rardo von der Mark.1 Quest’ultimo espresse il suo parere dichiarando di considerare il concilio siccome un rimedio molto pericoloso, ma insieme, allo stato delle cose, diventato inevitabilmente necessario: approvò pienamente il modo tenuto fino allora e si dichiarò anche per Mantova come luogo molto acconcio. Per riguardo alla relazione che aveva colla Francia, il duca Giovanni di Kleve, che Vergerio visitò a Düsseldorf, diede bensì una risposta più riservata, ma il suo contegno fu tale, che non parve esistesse motivo alcuno di serie preoccupazioni.2 II nunzio non potè parlare personalmente col duca di Gheldria perchè truppe mercenarie rendevano malsicuro il territorio attorno Münster e perciò si rivolse al prefato principe per lettera.3 L’elettore Ermanno di Wied, col quale Vergerio, dopo averlo invano atteso a Colonia nel suo ritorno dalla Westfalia, si incontrò a Paderborn, contro l’aspettazione addimostrò confortante accondiscendenza nella questione del concilio.4 Così, dopo che erano stati visitati nella maggior parte i principi cattolici, ed uno soltanto fra questi, il Palatino, aveva assunto contegno ostile, lo svolgimento finora compiutosi del viaggio pareva giustificasse le migliori speranze, come il Vergerio, il quale davasi sempre premura di far risaltare al possibile i propri meriti, fece scrivere al papa a mezzo di Federico Nausea.5 Ma lo aspettava ancora la parte più difficile della sua missione. In un viaggio di sei giorni e, a causa dell’entrante fredda stagione, molto duro da Paderborn ad Halle per recarsi dal cardinale Alberto du Magonza, il nunzio ebbe occasione di conoscere con personale pericolo il sentimento ostile della popolazione protestante.6 Soddisfatto delle trattative col cardinale,7 da Halle egli passò a Berlino presso l’elettore Gioacchino II, che giusto allora, appellando al concilio ora certo imminente, Alberto aveva potuto trattenere dall’aperta accettazione del luteranesimo.8 Tanto più grande fu ¡il contento di Vergerio quando anche questo principe si espresse in senso condiscendente. La risposta scritta di Gioacchino conteneva però varie riserve : egli si dichiarava consenziente circa Mantova sotto il presupposto che l’imperatore e il papa avessero consentito nella scelta di quella città e dava l’aspettativa di accogliere i deliberati 1 Vergerlo a Ricalcati 41 '241 settembre 1535 ln Nuntiaturberichte I. 516-519, probabilmente da Huy (Vergerio scrive Hovi) : cfr. Bjtses IV, cxiv. n. 9. 2 Vergerio a Ricalcati il '15 ottobre 1535 in N u » fìat urberiehte I, 525 s. 3 La lettera in data di Essen 18 ottobre 1535 in Nuntiaturberichte I. 527 s. 4 Vergerio a Ricalcati da Paderborn 22 ottobre 1535 in Nuntiaturberichte I, 528 Si. ; cfr. 532. La risposta dell’Elettore al papa del 22 ottobre ibid. 529, n. 5 Da Magonza il 7 settembre 1535 in NunUaturberiehte jl, 511 s. 6 Vergerio a Ricalcati da Halle 3 novembre 1535 in Nuntiaturberichte I, 333 ss. 7 Vergerio a Ricalcati da Halle 5 novembre 1535 in Nuntiaturberichte I, 535 s. 8 NunUaturberiehte I, 534, 536.