tolico. Anche qui gli inizi furono piccoli e non appariscenti. La fondatrice, Angela Merici, 1 nata a Desenzano sul lago di Garda nel terzultimo decennio del secolo xv, perdette presto i suoi genitori, sicché colla sorella venne accolta da uno zio a Salò. L’improvvisa morte dell’amata sorella scosse Angela tanto più perchè essa era trapassata senza ricevere gli ultimi sacramenti. Angela ora attese a pietà ancor maggiore di quella praticata per l’addietro ed entrò nel Terz’Ordine di S. Francesco. Dopo la morte dello zio Angela tornò a Desenzano presso il fratello. Fino da allora racco-glievansi attorno a lei fanciulle degli stessi suoi sentimenti. Un giorno che pregava in una vigna situata sulla via che da Desenzano mena a Salò, Angela ebbe una visione, che le sembrò una rivelazione del cielo, di fondare un’unione di donne miranti al cielo a mezzo di pie opere di carità: essa cioè vide delle vergini pon gigli in mano e colla fronte fregiata di corona salire guidate da angeli su d’una scala che dalla terra giungeva al cielo. Occupatasi lino ad allora principalmente della propria santificazione, Angela cominciò adesso con un’opera di carità del prossimo raccogliendo intorno a sè le ragazzette di Desenzano spesso abbandonate a se stesse e istruendole nei rudimenti della religione e nelle nozioni elementari. Eguale attività essa svolse a partire dal 1516 in Brescia, dove era stata invitata dalla nobile famiglia Patengola. A quanto dicono dei contemporanei, Angela riconciliò in detta città molti ¡emiri di lunga data. Allorché nel 1524 un suo cugino fece il pellegrinaggio di Gerusalemme, essa si unì a lui. Nell’anno giubilare 1525 pellegrinò a Roma. Per mezzo d’un cameriere papale, che aveva imparato a conoscere nel viaggio di Terra Santa, ottenne d’essere ammessa al cospetto di Clemente VII, il quale avrebbe - isto volentieri che la pia vergine esplicasse a Roma un’azione simile a quella da lei svolta in patria sua, ma alle difficoltà di Angela ì iniunziò al suo desiderio e le permise di ritornare a Brescia. La sua nascosta operosità colà venne interrotta dai torbidi della guerra, he desolò quasi intiera l’Italia dopo la lega di Cognac. Come molti altri anche Angela nell’autunno del 1529 cercò a ! remona un rifugio dagli eccessi dei selvaggi mercenarii, ma passato il più grosso del pericolo, ritornossene a Brescia. Ivi andò ad abitare una casa vicino alla chiesa di S. Barnaba concependo poi il progetto di fondare una società religiosa «per esercitare la carità cristiana mediante la cura degli infermi e l’istruzione della gio- 1 Ofr. Postkl. IIist. de la Sic Anfièl-e Mérici, Pari® 1S78, 2 voli. Ivi fi. arma) particolari sulle fonti che entrano in questione ed i biografi della ■'■'ftnta (G. Cozzano, Fa. Landini, 6. B. Nazari, M. Bellintani). Ofr. oltracciò ■incile le monografie di Salvatori (Roma ISO"), Girelli (Brescia ISTI e 1SS8), At (Notre-I ìame d’Alet 1885) e Gesch. der hi. Angela Mériei. Van einer Urtatane, Innsbruck 1S73: inoltre Heimbucher I-. 273.