Preparativi per il concilio. 65 mali ecclesiastici, che va considerato come programma per i lavori di riforma del concilio.1 Paolo III, che, a malgrado di tutte le difficoltà derivanti sia dagli avversarii del concilio sia dalle agitazioni politiche, non rinunciò al pensiero di aprire al tempo debito di concilio ecumenico, anche nel febbraio del 1537 parlò della prossima partenza per Mantova e prese provvedimenti per questo viaggio.2 Eziandio in seguito egli tenne fermo a ciò, sebbene la maggioranza dei cardinali deputati per il negozio del sinodo — facendo eccezione soltanto Cantarmi, Carafa e Sadoleto — fosse d’idea, che s’avesse da aspettare prima la comparsa dei Tedeschi a Mantova.3 Quand’ecco all’ultima ora nuove difficoltà da una parte, dalla quale non erano attese: esse venivano dal duca di Mantova.4 Con un breve del 15 febbraio 15375 il papa, accennando all’onorifica fiducia che gli concedeva, rivolse al duca Federigo Gonzaga la preghiera di fare i preparativi necessarii per il caso che egli volesse riunire il conoilio nella residenza di lui. Nella risposta del 24 febbraio6 il duca ringraziò il papa dell’awiso e dell’onore derivante dal fatto, che il concilio sarebbe tenuto in Mantova, cosa che egli, secondo la sua assicurazione a vero dire falsa,7 aveva fino allora sentita solo «come rumore», dichiarò anche d’esser 1 Su di tesso cfi\ parimenti il cap. 2. 2 Sadoleto a Nausea il 22 febbraio 1537 presso Dittiìkth, Regesten Con-tarinis 95. Frasi del papa all'inviato veneto Bragadino dalle lettere di questo a Venezia in Nuntiaturberichte II, 47 ss. Contro il dubbio circa la cincerità di queste frasi cfr. iEhses IV, cxxxm, n. 4; v. anche Stick in Literaturblatt der Leo-Gesell. II, 107. Ohe l’asserzione, allora diffusa da protestanti, che il papa non agisse seriamente quanto al concilio, non fosse creduta neanche dai protestanti d’idee calme, è dimostrato Idal passo d’una lettera di Melantone a Breaiz del 6 dicembre 1536 riportato in Janssen-Pastor III”, 384, n. 1. 3 V. le ** relazioni di |F. Peregrino del 20 e 25 marzo 1537. Anche al 5 di aprile egli scrive : « N. iS. va pur (continuando della venuta sua a pianto a per il concilio ». Archivio Gonzaga in Mantova. 1 La corrispondenza d|el papa col duca Federico Gonzaga di Mantova presso Ehses IV, 70 s., 72 s., 94 s., 98 s., 101-104 e in Nuntiaturberichte II, 425 ss. Inoltre Ehses cxxxr-cxxxvm colle lettere del cardinale Ercole Gonzaga al fratello, duca idi Mantova. iOfr. anche Dittbich, Contarmi 341 s.; PaixaVI-cini lib. 4, c. 8. 5 Presso Ehses IV, 70 s. Ofr. in proposito le lettere del cardinale Ercole Gonzaga in data 81 ¡gennaio e 11 febbraio, che notificano il breve e la lettera accompagnatoria del medesimo del 16 febbraio, ibid. oxxxii-cxxxiv. « Presso Ehses 72 is. ; anche in Nuntiaturberichte II, 425 s. ? Ciò risulta daUa lettera del cardinale Ercole Gonzaga al fratello in data del 2 agosto 1536 (Ehses IV, cxxxi s.), secondo la quale il cardinale, allorché si trattò in concistoro della ¡scelta di Mantova, offri quella città in nome del fratello, poi ne accettò la scelta e n’infonmò immediatamente il duca. Altrettanto attestano Agnello nella * lettera dell’8 aprile 1536 (Archivio Gonzaga in Mantova: v. App. n. 19 a) e Aieandro in Nuntiaturberichte II, 438 ; cfr. Ehses IV, 103, n. 2. Pastor, Storia dei Papi, V, 5