Spiegazione delle accuse d’eresia e frutti dell’apostasia. 325 e Vittoria Colonna, le quali in realtà erano ornamenti della Chiesa cattolica.1 Foggiare per ciò costoro a rappresentanti dei principii protestanti è cosa totalmente contraria alla storia per non usare altra più forte espressione.J Ciò solo, che con ragione può ad essi rimproverarsi, è una grande ingenuità e grande mancanza di circospezione con persone, le quali sapevano celare molto abilmente le loro tendenze sovvertitrici. Ma anche qui bisogna pure tener presente, che si era in un periodo di transizione e in cui mancava la chiarezza: molte cose sono possibili in tali tempi. Quanto si fosse all’oscuro viene reso chiaro nel modo più lampante dal fatto, che persino poco prima della fuga ed apostasia del Vermigli il Morene e il Contarmi raccomandarono precisamente quest’uomo come predicatore per Modena onde reagire colà all’eresia !3 Eziandio agli 11 di agosto del 1542 Lattanzio Tolomei voleva che il papa destinasse l’Ochino predicatore per Siena.4 Ed ai 22 d’agosto 1542 l’agente romano del cardinale Ercole Gonzaga ricevette da questo una lettera, che esprimeva la speranza di ottenere l’Ochino come predicatore per Mantova !5 Date queste circostanze, per quanto dolorosa in sè stessa e cotanto dannosa per i medesimi, l’apostasia di uomini come Vermigli e Ochino appare tuttavia un avvenimento fortunato in quanto che portò finalmente chiarezza. Si arrivò alla crisi: gli spiriti si divisero e i contrasti interiori, che erano stati latenti fino allora, scoppiarono. Scomparve quel tempo di transizione in cui poterono andare insieme d’accordo elementi fondamentali diversi e con esso 1 Giudizio del Reumont in Allgem. Zeitung 1882, Bell. nr. 46. Tratterò pili per il minuto di questi sospetti nei volume sesto. 2 Poiché in Italia si continua da molti a dare per sicuro il protestantesimo di V. Colonna, non pare .superfluo ricordale la sentenza, con cui Lttzio (T. Cotenna 50) chiude le sue profonde indagini: «Per chiunque sia guidato dal solo criterio della verità storie^., e non da un qualsiasi preconcetto parti- iati o, il parere d’un preteso' protestantesimo della Colonna è assurdo». 3 Vedi Dittrich, Coni orini 817. Quanto favorevolmente giudicasse del Vergigli fino all’ultim.0 il Vioarius generali■» dei Canonici regolari appare dalla * lettera di lui a T zucca in data di Mantova 15 maggio 1542. Archivio d'i Stato in Lucca. * V. App. n. 54. Fin dal 20 giugno 1542 L. Tolomei aveva scritto a Siena : * « Ogni giorno sollicito il l'ev. S. Croce sopra la expeditione del breve per ira Bernardino». Archivio dii Sitato in Siena. 5 V. la lettera di N. Semini del 23 agosto 1542 presso Lttzio, V. Colonna 38. Questa, come anche un’altra lettera, di Semini del 31 gennaio 1542 vengono ancora una volta comunicate presso Solmi, Fuga 49s.( come se fossero tuttavia inedite : egualmente procedte il Solmi (p. 51) colla lettera del 2 «fettem-t're da buona pezza stampala in Lttzio 39 ; a p. 69 Solmi stampa un passo da una lettera di N. Semini con un « (poco idi heresia » senza senso, invece di * foco », che trovasi invece esattiss'imameinte in Luzio 40 ; a p. 78 questa let-°ra ricompare presso Solmi collo stesso errore; in Solmi 75 sta una lettera del 31 (sic!) settembre 1542, che è stampata presso Lttzio 39. Eppure Solmi conosce il lavoro del Lttzio ed anzi a p. 77 polemizza contro questo dotto !