7b0 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 15 b. Col papa e da lui aiutati, anche i suoi nepoti svolsero un’estesa attività edilizia, specialmente nel territorio, in cui ab antico esistevano i possedimenti della famiglia. Pier Luigi Farnese restaurò ed ampliò la rocca di Nepi costrutta da Alessandro VI,1 fece erigere dal Peruzzi una fortezza a Caprarola2 ed a sei chilometri dal castello di Farnese nella valle dell’Olpeta fondò la nuova città di Castro, che Sangallo fortificò. Il medesimo architetto abbozzò anche i disegni per il palazzo del duca, eretto in Castro dietro ordine di Pier (Luigi, per la chiesa e il convento dei Francescani, per la zecca e le arcate della piazza maggiore. Così, come disse Annibai Caro, da un nido di zingari sorse una nuova Cartagine. Il confronto doveva avverarsi letteralmente poiché cent’anni più tardi Castro, che si ribellò contro Innocenzo X, venne completamente distrutta. A partire dal 1546 una serie di edifici nel ducato di Castro venne affidata a quel Vignola, che divenne famoso in seguito. Al principio del governo di Paolo III Vignola era -stato occupato come architetto al Vaticano,4 eseguendo insieme pitture decorative.5 Cade negli anni 1541-1543 la dimora in Francia di lui, al quale poscia fu dato il difficile incarico seguito con grande interesse da Paolo III di eseguire la facciata di S. Petronio a Bologna.6 Non ostante la calda raccomandazione del cardinale Farnese,7 i diségni del Vignola non vennero attuati : il maestro trovò poi nei Farnese dei signori costruttori più intelligenti d’arte.8 al cardinal Cupis, 12 luglio 1535 (ittici, f. 52, n. 251), al cardinal Grimani. legato di Perugia. 24 settembre 1536 (ibid. Ann.. 1,1, t. 3, n. 197. Archivio se-g r e t. o p on t i f i c i o). 1 Cfr. Vasari V, 465: la descrizione di Gregorovius (Lucrctia Bornia 140 a 141); Atti Moti. II. 476 s. Un’iscrizione nella rocca dice: P. Aloisius Fur-nesius Dn.r I Castri et Nepcte mommeiitum hoc ad tutelavi oivitatis exstru-j-it 151,0. Spese Iter questi lavori in * Manti. 151,5-151,6, 151,6-151,8, 151,8-1551 ■ Archivio di Stato in Roma. L¿a chiesa di S. Tolomeo (cfr. WnxicH 46) fu favorita da Paolo III con un’indulgenza (v. Bulla intiulpent., tiat. 151,2. VII Iti. Ian. A° 9°. Stampa del Biado alla Biblioteca Vittorio Emanuele in Roma). 2 Cfr. Wiixicii 93 s. 3 Cfr. Lett. fam&gl. di Caro, ed. Cornili. 1. 184: Vasari V. 483 ; Claussk. Sangallo II, 306 s. ; Navenne 275. * Vedi WIillich 16 s. 5 * Ai 22 di novembre del 1538 pagamento al Vignola pei- aver dipinto »cubetti il Ih a. li imo s. Si'» (Mani. 1587-151,1, f. 142i>: cfr. ibid. f. 155b addì 24 dicembre): ibid. 1539-1542, f. 6 e 85: *« Pet.ro de Senis et Jacopo de Vignoli pietoribus» per «pi< t. fact. in sex appendiciis tubarum ad usimi milit. equit. levis armat. S. S«s ». Archivio di Stato in Roma. 15 Vedi Wiixicii 20 s„ 23 s. Sull’interessamento di Paolo III cfr. Bbxxuzzi 120 «., 178. Il * breve di conferma della deputazione di Vignola ad architetto in S. Petronio ha la data del 7 marzo 1541, Arni. l/l. t. 20, n. 200. Archivio segreto pontificio. T V. in App. n. 74 la * lettera del cardinal Farnese in data 23 agosto l.>4o. Archivio segreto pontificio. s Vedi Wiixicii 30 s„ 40 s.