422 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 7. spesso con lui. Ma poi cominciò pel Bobadilla un periodo di continuo moto e della più svariata attività. Col Verallo, che dalla nunziatura presso il re passò presto a quella presso l’imperatore, fu a Norimberga, Spira, Worms, Bruxelles, Ratisbona. Nel frattempo compose libri, tenne prediche latine a Passau e Ratisbona, durante la guerra Schmalkaldica andò per ordine del cardinale Farnese al campo imperiale e curò l’ospedale italiano, s’adoperò per riorganizzare l’ordinamento degli studii dell’accademia di Colonia, aiutò i cattolici coloniesi nella lotta contro l’arcivescovo apostata.1 Nel titolo d’una lettera inviatagli da Federico Nausea vescovo di Vienna, il Bobadilla viene detto « il vigilantissimo agente della Sede Apostolica in tutta la Germania».2 Bobadilla, ohe parlava volentieri e molto, e talvolta aveva un’aria piuttosto da millantatore, diceva la sua opinione ad autoriti ecclesiastiche e secolari con una franchezza, che più d’una volta degenerò in durezza ed irriverenza, la qual cosa pose anche fine repentina alla sua attività in Germania. La sua aspra azione contro Ylnterim indusse l’imperatore a rimandarlo da Augsburg. Egli andò a Roma e venne ricevuto freddamente da Ignazio.4 Alcuni anni dopo Canisio attestò di lui: ha moltissimo lavorato in guerra e in pace presso i Tedeschi e superato grandi pericoli e si è adoperato bravamente per la causa cattolica specialmente nelle diete.6 Bobadilla e i suoi due compagni lavorarono sul suolo tedesco come forestieri. Il primo gesuita tedesco e insieme il più grande di essi è Pietro Canisio. Nato a Nimega nel 1521 da ragguardevole famiglia, studiò giovanetto a Colonia, dove nel 1540 ottenne ii dottorato in filosofia.0 Tre anni dopo fece gli esercizi spirituali a Miagonza sotto la direzione di Pietro Fabro. Là, come dice egì stesso, sentì la voce di Dio, che chiamavaio alla Compagnia di Gesù, alla quale si consacrò per voto l’8 maggio 1543.7 Tornato da Ma- 1 Polancus I, n. 40 ; Ferron dii commissione d’Ignazio a Rodriguez da Roma 12 aprile 1546 (Mon. Ignat. Sai’. I, I, 377); Druffel, Beiträge I, 20 s.; Duhr 25-31; Gius. Boero S. Vita del Servo di Dio P. Nicolò Boì>adigli':< Firenze 1879, 22-50. 2 Epistolae mixtae I, 365-368. 3 Nuntiatnrberichte X, 327, n. 1. 4 Mon. Ignat. Ser. IV, I, 467. 5 Censura alla vita d’Ignazio del Ribadeneira (Mon. Ignat. Ser. IV. I. 715). 6 Canisii Liber prirmis Confesskmum (ciamtposto dal Canisio nel 1570 circa) c. 1-4 ; Canisii Testamentum (suo testamento spirituale da lui composto circa il 1506 poco prima della morte a Friburgo (li Svizzera) p. 1, 2 (Braunsbbrc.kb I, 7-21. 34-40) 7 « Uno dei più importanti acquisti, che l’Ordine abbia fatto », dice Fiui -HEN8BURG (Die ersten Jesuiten Deutschland, Halle 1905, 34). L’« acquisto » di lui, nota E. Zirngiebl, «doveva recare airOrdine i più copiosi frutti in Germania » (Studien über das Institut der Gesellschaft Jesul Leàjgisig 18T0, §62).