all’intelletto e alla volontà. Le verità della fede vengono ponderate con calma ed applicate alla propria condotta. Considerazione razionale, riflessione indipendente, risoluzioni magnanime che toccano i particolari, ecco quanto vuole Ignazio. « Che ho io fatto per Cristo? Che faccio io per Cristo? Che voglio io fare per Cristo? » 1 Timore e vergogna, ammirazione e riconoscenza, fiducia, magnanimità ed amore entusiastico debbono venir suscitati, tutto il sentimento deve venir tocco. Cura del direttore degli esercizi è che questa commozione non degeneri in eccitazione morbosa, che lo zelo non corra troppo: egli deve mettere in guardia da voti irriflessivi, 2 deve evitare che per il rigore della penitenza ne soffra danno la salute e, per quanto sia santa la vita religiosa, durante gli esercizii non deve raccomandarla: in essi egli deve «far trattare senza persone intermedie il Creatore colla sua creatura e ]-a creatura col suo Creatore».3 Nella prefazione premessa nel 1548 alla prima stampa degli Esercizi4 si dice, che [l’autore li aveva non tanto attinti da libri quanto desunti da illustrazione divina, dalle proprie vicende interiori come pure dalle esperienze fatte nella direzione spirituale di altri. Si andò accuratamente in traccia delle fonti letterarie, dalle quali derivarono gli Esercizi spirituali. Probabilmente già a Monserrato venne nelle mani d’Ignazio VEjercitatorio de la vida (spiritual composto per uso di religiosi da Garcia de Cisneros, nipote del Cardinal X'imenes e primo abbate del convento benedettino riformato di Monserrato, che lo fece stampare a Monserrato stesso nel 1500.5 Da esso egli avrà preso il titolo del suo libro ed anche molti particolari,6 la ¡maggior parte dei quali del resto, secondo tutti gii indizi, Cisneros ha dal canto suo mutuata dagli scritti di due Fratelli neerlandesi della vita comune, Gerardo Zer-bolt van Zutfen e Jan Mombaers, che da parte loro ricevettero influsso da Bonaventura ed altri. Alcunché è tolto dall 'Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis e dalla vita del Redentore di Ludolfo di Sassonia. In parte la meditazione dei due stendardi si trova già in una predica medievale attribuita a san Bernardo.7 La 1 Anotaciones n. 2 e 5. Prima settimana, prima meditazione, primo punto - colloquio. Directorium c. 8, n. 1 ; c. 9, n. 4, 5, 9-11 : c. 34, n. 1-3. 2 È falsa rassierziione di Gotkein (p. 230) clic Ignazio dichiari invalidi tutti i voti fatti durante igji esercizi. Simile dichiarazione sarebbe anche senza valore perchè contraria, alila morale naturale e cristiana. 3 Anotaciones n, 14, 15, 18. Prima settimana, decitila aggiunta. 4 Hxereitia »piritioalia S. P. Ignatii de Loyoi a. Romae 1870, xvi-xvn ; <*. Montini. Ignat. Ser. IV, I, 511. Sul libro degli Esercìzi cfr. ili bel lavorc ;1i Hettikger, Die Idee der deisti. Uebunpen nach dem Piane des hi. Ipnatim2, Regenshurg 1908 ; v. anche Heimbtjcher III, 28-32. 5 Watrigant 28-31; Astrain 152-160. 6 Ofr. J. M. Bepse in Rev. d. questiona histor. LXI (1897). 22-51. 7 Migne, Patr. Int. CKXXXIII, 761. V. presso Michael. Ocxch d, deutsclun l ollces IV, 229 un altro esempio dal medioevo germanico.