282 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 5 c. miera. Accennando all’imperatore questa via per l’unione il Contarmi dovrà nello stesso tempo sollecitare in ogni modo la conclusione della pace colla Francia, dalla quale dipende il tranquilla-mentó della Germania e la difesa contro il Turco. Se questa pace non si fa e senza aver riguardo all’onore di Dio e all’autorità della Sede apostolica, malgrado le assicurazioni più volte date, l’imperatore allo scopo di guadagnare i protestanti dovesse esser disposto a concessioni indebite, il Contarini dovrà con tutte le forze impedire la cosa ed a tal fine offrire il concilio universale siccome il rimedio migliore contro l’eresia e lo scisma. Come protettore della Chiesa l’imperatore ha il dovere di adoperarsi per la realizzazione del concilio utile anche alla pace generale e per l’aiuto da dare contro i Turchi anzi che risolversi a misure dannose per la Chiesa. Che se ciò non ostante seguano tali deliberati, Contarini elevi coraggiosa, ma pur temperata protesta in contrario, dichiari nullo e irrito quanto si faccia in proposito e lasci Ratisbona, però non allontanandosi totalmente dalla corte senza un nuovo ordine papale. Egli dovrà elevare protesta parimente se Carlo V lascierà intervenire qualche cosa contro la fede sotto i'1 pretesto che la decisione definitiva spetterà al futuro concilio o se acconsentirà alla pretesa spesso accampata d’un concilio tedesco. Detto concilio nazionale, in cui i luterani facilmente potrebbero ottenere la approvazione dei loro errori, va poi respinto anche se 'i Tedeschi vogliano tenerlo sotto l’autorità del papa alla presenza di un legato e ammettendo teologi di altre nazioni. Relativamente al commercio cogli avversarii si lascia al Contarmi libertà d’azione per influire in senso conciliativo sui medesimi, però senza tradire paura o suscitare il sospetto che si voglia ingannare. A causa dèlia stagione poco propizia il viaggio del Contarini si svolse in maniera sommamente malagevole. Il cardinale raggiunse Firenze ai 5 di febbraio ed agli 8 per la neve e il ghiaccio •intraprese attraverso l’Appennino il cammino verso Bologna, dove riposò alcuni giorni. Giunto a Verona ai 14 febbraio, egli scese presso l’amico Giberti e quattro giorni dopo presso il Madruzzo a Trento.1 Ivi finalmente il Contarini ricevette l’istruzione, che ar- 1 Vedi Atanagi. Lettere 372 s. ; Beccadeixi I 2. 31, n. 44; Pastor, Kur-respcmdez Contarinis 360 s. ; Dittbich, Regcsten 145 Si Nel 1879 riuscii a trovare le importantissime relazioni! del Contarini sulla sua legazione tedesca solo perchè il cardinale Hergenrotiier mi pennfee di scorrere il catalogo della E ibi. Pia. 1,1 cardinale non potè concedermi elle >mi servissi di tutti i cataloghi dell’archivio perchè a quel tempo la sapienza dii) Leone XIII non aveva ancora tolte completamente le restrizioni esistenti. Così venne impedito che io potessi! servirmi del registro originale delle lettere itti Arm. 62, t. 36, che più tardi, cadute le barbarie, ebbero a disposizione Pittrici! e Pieper (p. 169 s.). Io dovetti contentarmi delle copie della Bibl. Pia. che debbonsi a capisti pi ut-