L’imperatore e il concilio (ottobre 1545). 503 rifiutavansi espressamente a comparire ovunque si tenesse e perchè i cattolici di Germania, colla scusa di non potere abbandonare le loro chiese durante quei torbidi, non comparirebbero neanche a Trento. Qualora il nunzio vegga l’imperatore propenso, possibilmente lo persuada a lasciare totalmente al papa la scelta del luogo, ma se 'Carlo desidera che gli si faccia il nome d’uno determinato preso in mira da Paolo III, gli raccomandi Bologna. Dandino, nel seguito del quale trovavasi Marquina, segretario dell’ambasciatore imperiale Vega, arrivò alla corte imperiale in Bruxelles il 3 ottobre. Il 4 egli espose le sue imbasciate all’imperatore, 1 che subito manifestò eccezioni contro la traslazione, ripe-iute poi nei giorni ¡seguenti dal reggente Figueroa e dal segretario imperiale Idiaquez nella continuazione delle trattative.2 Addì 7 ottobre i nunzi Verallo e Dandino ebbero nuova udienza presso l’imperatore, il quale motivò più per la minuta la sua avversione al trasf erimento.3 Addì 10 ottobre l’imperatore fece rimettere ai nunzi la risposta scritta perchè venisse comunicata al papa ;4 in essa con particolareggiata motivazione egli respinge recisamente una traslazione del concilio e si dichiara invece contento, che il papa lo apra ora se vuole, ma desidera, che in principio non si tratti degli errori dei protestanti. Marquina, che portava la risposta dell’imperatore a Roma, passando da Trento (19 ottobre) consegnò ai legati lettere dei nunzi Verallo e Dandino, per le quali essi appresero i dettagli della posizione presa dall’imperatore.5 Lo stesso dì i legati scrissero a Farnese e al papa6 protestando energicamente contro la richiesta di Carlo V, che al concilio si trattasse solo della riforma passandosi in seconda linea le cose di fede e proposero che a mezzo del vescovo di Caserta il papa rispondesse che, non desiderando l’imperatore la traslazione del concilio, egli l’apriva allora a Trento, ma tenendolo colla debita libertà e debita maniera e ordine. I Dopo l’arrivo del messaggio imperiale a Roma,7 nel concistoro del 30 ottobre venne provvisoriamente deciso d’aprire in ogni caso il concilio prima di Natale rimettendo la determinazione del giorno 1 Dandino a Farnese da Bruxelles 5 ottobre 1545 (Nuntiaturberwhte Vili, 317 ss.). 2 Ibid. 321, 324 s. 3 Verallo e Dandino a Farnese 8 ottobre 1545 (ibid. 330 ss.) ; cfr. inoltre Dandino a Farnese 9 ottobre (ibid. 345 s.). 4 In lingua spagnola (ibid1. 647 s.). 5 Massarelli Diarium I, ed. Mekkxe I, 291 s. 6 La lettera a Farnese presso Detjffel-Brandi 201 s. ; quella al papa Pare non esista più (Mekkle I, 293, n. 3). Cfr. Massarelli Diarium /, et?.. Merkle I, 293 s. 7 Marquina giunse a Roma il 24 ottobre (Nuntiatnrbcrwhte Vili, 354, n- 4). il 26 Farnese scrisse intanto ai legati conciliari che il loro parere era «Mirato molto gradito (Druffel-Brandi 203 s.).