Attività del Morone durante il colloquio di Worms. 273 ministro imperiale non potè chiudere gli occhi a queste rimostranze: quindi anche dal canto suo egli raccomandò in prima linea uno scambio di scritture e mediante trattative a parte cercò di mettere d’accordo i rappresentanti cattolici su d’una dichiarazione ortodossa dei due articoli principalmente in questioni riguardanti il peccato originale e la giustificazione, venendo in ciò ad apparire che i timori riguardo al contegno di Brandenburg, Palatinato e Jiilich erano appieno giustificati, giacché i loro rappresentanti ora dichiararono che le loro idee circa i punti anzidetti concordavano colla concezione protestante. Naturalmente i protestanti non intendevano lasciarsi scappare questo vantaggio e perciò rifiutarono qualsiasi mutamento al recesso di Hagenau insistendo per una discussione orale.1 Alla fine di dicembre il Morone temeva fortemente che si cederebbe nuovamente ai medesimi.2 Di fatto addì 30 dicembre il Granvella fece una nuova proposta, che equivaleva a una ritirata. Secondo essa dovevano bensì radunarsi gli undici rappresentanti dei due partiti, ma uno soltanto d’ogni parte parlare e disputare in nome di tutti: agli altri poi sarebbe concesso di aggiungere qualche cosa alle parole dell’oratore principale.8 Il perspicace Morone riconobbe bentosto quali pericoli per i cattolici celasse in sè questa proposta, per la ragione che essa ammetteva una discussione orale e indirettamente anche la pericolosa votazione sulla questione religiosa. In conseguenza egli fece oltremodo vivaci rimostranze in contrario col Granvella : tenendo conto del fatto, che degli undici rappresentanti dei cattolici tre la sentivano luteranamente, Morone fece osservare che aggiunte alla dichiarazione dell’oratore principale fossero da farsi solo nel caso che la maggioranza del partito lo reputasse 'necessario e inoltre che le aggiunte potessero presentarsi soltanto a mezzo dell’oratore capo. Da principio il Granvella non volle sentire nulla di tutto questo e replicò che, pur sostenendosi da giuristi che una conferenza potesse tenersi anche per iscritto, egli tuttavia intendéva procedere conformemente al recesso di Hagenau come era eziandio desiderio dell’imperatore : che del resto egli aveva fatto la nuova proposta a saputa del Campegio, il quale non era stato sì avverso ad essa come Morone. Nella continuazione del colloquio il Granvella diventò sempre più violento rispondendogli il Morone altrettanto fermo che calmo.4 La conseguenza dell’abboccamento fu una nuova, proposta di Gramvella del 2 gennaio 1541, che teneva cal- 1 Ofr. Pastor. Reunionsbestrebungen 207 s. : Moses 78 ss.. 86 s. - Ofr. la sua lettera (tei 28 dicembre 1540 presso Kanke VI, 312. s Vedi Moses 96. 4 Relazione di Morone del 2 gennaio 1541 presso Ranke VI, 312-315 Pastor, Storia dei Papi, V. 18