Quinta sessione del 17 giugno 1546. 523 opinione,1 ma neppur con questo il Pacheco riuscì, perchè la maggioranza fu favorevole a che per il momento non si decidesse la questione e il sinodo alla fine del decreto dichiarò semplicemente non essere sua intenzione includere in quel decreto sul peccato originale la beata e immacolata Vergine e Madre di Dio Maria (non esse suae intentionis, comprehendere in hoc decreto, ubi de peccato originali agitur, beatam et i?nmaculatam Virginem, Mariani,, Dei genitricem), dovendosi anzi in proposito attenersi alle prescrizioni di Sisto IV.2 Il decreto sul peccato originale fu pubblicato ai 17 di giugno del 1546 nella quinta sessione pubblica,3 alla quale parteciparono i 3 cardinali legati e il Cardinal Pacheco,4 9 arcivescovi, 48 vescovi, 2 abbati benedettini infulati, 3 generali d’Ordine, molti teologi e gli inviati imperiali, celebrando il solenne pontificale Alessandro Piccolomini vescovo di Pienza e tenendo la predica il domenicano Marco Laureo. Contro il passo finale del decreto dogmatico il cardinale Pacheco con un certo numero d’altri vescovi tornò ad elevare protesta per la mancanza d’una giunta espressa sull’immacolato Concepimento di Maria. Dopo questo decreto dogmatico si passò alla pubblicazione d’un altro molto salutare di riforma, che si riferiva alla Sacra Scrittura, ne stabiliva l’insegnamento scientifico e regolava la predicazione. Vi si determinava in particolare, che nelle chiese cattedrali, presso le quali già esistessero fondazioni per prelezioni sulla teologia e la Sacra Scrittura, si vegliasse dai vescovi perchè coloro che percepivano le entrate adempissero anche alle obbligazioni. In altre chiese, ove mancassero simili fondazioni, o col conferire i beneficii vacanti a uomini dotti oppure mettendo insieme in società uno stipendio, doveva provvedersi a opportune lezioni sulla Bibbia. Nè meno dovevansi introdurre tali lezioni nei convenuti ed esortare i principi a provvedere perchè venissero tenute in quelle università, dove ancora mancavano. Perchè poi sotto l’apparenza della divozione non si semini empietà, non si ammetta ad esercitare pubblicamente o privatamente tale officio chi prima non sia stato dai vescovi esaminato circa la sua condotta, i suoi sentimenti e la sua scienza e approvato. Quanto alla predicazione venne disposto che 1 Seveboli, ed, Merkle I, 70, 76. 2 Cfr. il nostro vol. II, 5S5. 3 Severoxi, ed.. Merkle I, 80-82; Massakeixi Diarium II, III,, Unii “541, 554 ; Ehses V, 238 ss. ; Pallavicisti lito. 7, c. 13. 4 Madruzzo era assente. Dietro desiderio dell’imperatore egli era partito il 12 maggio per la dieta di Ratisbona (Massarelli Diarium III, etl. Merkle !- 547) e tornando di lil era bensì rientrato in Trento ai 14 giugno, ma ripartendo, dopo una visita ai legati, immediatamente per Roma, ove dovette Portarsi con commissioni dell’imperatore per il papa (ibid. 554; cfr. TSuntiatur-berichte IX, vni-xi, 46 ss.).