652 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 14 a. vita, ma quella pure dei suoi congiunti. Alla fine di dicembre del 1538 egli lasciò Roma segretamente perchè assassini inglesi gli ponevano insidie, recandosi in fretta dall’imperatore a Toledo. Questi però non aveva volontà di intraprendere alcun che di serie contro Enrico Vili ed anche in Francia, dove si trattenne a lungo presso l’amico Sadoleto, Po-le non ottenne nulla. Apparve impossibile la pubblicazione della bolla e in conseguenza del contegno di Carlo e di Francesco I dovette starsene inattiva eziandio la Scozia, dove il cardinale Beaton aveva da rendere mota la bolla.1 Così si dileguò felicemente un’altra volta per Enrico Vili un grande pericolo. Qualora Carlo V e Francesco I si fossero decisi a decretare il blocco mercantile, il re, come giustamente calcolava Paolo III, sotto la pressione di questa coalizione, che un’invasione degli Scozzesi e -l’atteggiamento dei cattolici malcontenti in Inghilterra avrebbero certamente resa più forte, sarebbe stato costretto a fare la pace colla Chiesa.2 Al dispiacere per Finfruttosità della sua missione s’accompagnò nel Fole il dolore per l’uccisione -dei suoi congiunti e l’incar-ceramentoi della madre ottantenne, la quale, senza che venisse interrogato anche un solo testimonio, venne giustiziata nella Torre il 27 maggio 1541 per l’unica ragione, che era fedele cattolica e madre del cardinale.3 Grazie alle enormi somme che il ladrocinio dei beni ecclesiastici fruttò in dieci anni — 400 milioni secondo l’odierna valuta monetaria4 — Enrico Vili potè prendere le necessarie misure militari di cautela contro una coalizione dei principi cattolici, di cui egli aveva continua paura. Il seguito però fece vedere, che per Roma sotto questo rispetto non c’era quasi più nulla da aspettarsi Il papa dovette contentarsi di osservare il corso delle cose pur non abbandonando ogni speranza che un felice avvenimento farebbe convertire Enrico Vili. Tale parve fosse la caduta di Cromwell. Ai 28 di luglio del 1540 al vicario generale del re, pel quale era stata buona qualsiasi arma nella guerracontro Roma, toccò la sorte, ch’egli aveva preparata a tanti altri : la esecuzione capitale senza regolare processo. A questo punto si diede subito al legato Cervini l’istruzione di trattare presso l’imperatore intorno alla conversione di Enrico Vili e al ritorno dell’Inghilterra al cattolicismo. Simile 1 Sulla seconda legazione del Pole efr. Quirini II, cclxix, 142 s. ; gard VI, 318 s. ; Piepeb 117 s. ; Kerker, Pole 55 s., NuntiaturVerichte IV, 36 s.; Lett, and Pap. XIV 1, v. s. ; Zimmermans, Pole 164 ss. Quanto alla controversia se la bolla sia stata pubblicata vedi Lingard VI, 318, n. ; Pixon II, 59 '> Spux-makn I, 143; efr, ora anche Nuntìaturberichte 'III, 337, 399, 604; IV, 95; Lett, and Pop. XIAr 2, ni. 2 Ofr. Lett, and Pap. XIV 1, xiii s. s Vedi Spiixmann I, 237 s. ' ■> Vedi Gasquet II, 534; Spillmann II, 210.