Progressiva apostasia dalla Chiesa in Germania. 23» veramente cattolici egli trovò vedovata una grande quantità di parrocchie in città come in villaggi, quasi completamente desolati i conventi, il popolo trascurato sotto il rispetto religioso e confuso. Che, date tali circostanze, ivi pure facesse grandi progressi l’apostasia dalla Chiesa, non era cosa da far meraviglia.1 Nel maggio del 1537 Morone scriveva da Praga all’Aleandro, che la causa della religione e della Santa Sede era così declinante in Germania da disperare di poter fare alcun che, mancando prima dii tutto buoni vescovi.2 Nel giugno del 1538 il Morone trovò a Breslavia talmente aumentata la potenza dei luterani, che i rimasti tuttavia fedeli all’antica Chiesa rinnegavano per paura la loro fede.3 Ulteriori perdute erano da prevedersi con certezza : infatti il Morone credette di osservare, che in seguito agli adescamenti dei luterani già molti principi ecclesiastici dell’impero fossero diventati vacillanti. Di contro a questo pericolo nulla era da sperarsi per la Chiesa neanche da re Ferdinando, essendo sommamente lieve la sua influenza nell’impero e mancandogli inoltre la necessaria energia : aggiungi la dipendenza di lui dai suoi consiglieri, molti dei quali avevano sentimenti luterani.4 Progrediente apostasia dalla Chiesa anche nei territorii cattolici si affacciò parimenti al Cardinal legato Aleandro allorché andò in Austria nell’autunno del 1538. Già a Bolzano egli apprendeva da un francescano, che la città era fortemente infetta dall’eresia e viveva già ammesso un predicante luterano nella cattedrale. Come nella diocesi di Trento, così anche in quella di Bressanone l’Alean-dro trovò una gran parte delle parrocchie senza preti. A Innsbruck al ricevimento del legato mancò il dero e di consiglio scusò la cosa dicendo, che nella città della più ragguardevole residenza di Ferdinando, come rileva l’Aleandro, v’era appena più una dozzina di ecclesiastici. Nell’abbazia di Wilten oltre all’abbate non eravii che un religioso! Impressioni egualmente cattive ricevette l’Aleandro nella continuazione del suo viaggio. Addì 9 settembre 1538 egli riferiva da Linz al papa che le condizioni religiose di Germania erano prossime a quasi completa ruina, che il culto divino e l’amministrazione dei sacramenti erano in massima parte cessati, che i principi secolari, ad eccezione di Ferdinando I, erano o del tutto luterani di sentimenti o pieni d’odio contro i preti e di brama dei beni della Chiesa, che i prelati continuavano a viivere licenziosamente e compromettevano la Chiesa, che non esistevano quasi più religiosi e solo in molto ristretto numero dei preti secolari, i quali poi erano così immorali ed ignoranti, che i pochi cattolici li ave- 1 V. Nuntiaturberichte II, 80, 83, 114. 2 Jbid. 169 3 Ibid. 189 s. 4 Ibid. 123, 182 s.