Fiacco interesse per il concilio. 459 dei loro inviati aveva fatto trasmettere ai principi non presenti i brevi diretti ai medesimi e che visiterebbe personalmente gli arcivescovi. Allora Truchsess aveva ancora grande speranza sulla riuscita della sua missione e credeva che, dopo la chiusura della dieta, i cattolici si Tenderebbero senza indugio a Trento, molti essendo già a ciò risoluti : il cardinale d)i> Magonza ad esempio aveva dato il relativo incarico al vescovo di Hildesheim ed al coadiutore maguntino nonché a due teologi.1 In complesso però da parte dei cattolici sii rimase alle belle parole ed a vuote promesse perchè anche re Ferdinando, a malgrado della buona volontà addimostrata, seguì la politica dell’imperatore. Il vescovo di Vienna, Nausea, che, pieno di zelo pel concilio, aveva ripetutamente pregato il papa di chiamarlo presso di sè potendo dargli importanti informazioni, dopo ricevuto il breve del 18 febbraio non potè rispondere a Paolo III se non con una lettera di scusa2 dichiarante che la sua partenza verso Trento era stata impedita da un espresso contrordine del re e che neanche allora egli poteva mettersi in viaggio, ma sperava di potere andare il più presto possibile al concilio e prima dal papa. Altronde però non s’avverarono neanche i timori, coi quali da parte della Chiesa rasi attesa la dieta. Esisteva bensì nei protestanti, come scrisse addì 12 aprile Verallo a Farnese,3 la mira di ottenere ora, se possibile, dall’imperatore il concilio nazionale, ma non si venne ad al-una risoluzione sull’ulteriore trattazione del negozio religioso, nè trattative sul medesimo nella dieta stessa. Quando da Norimberga ritornò a Trento, Granvella seppe presentare la cosa siccome principalmente merito suo.4 Per questa volta i protestanti dovettero contentarsi dìi tornare a protestare contro il sinodo.5 Con ciò il pericolo del concilio nazionale non era eliminato, ma solo alquanto differito. Lentamente e isolati giunsero a poco a poco alcuni vescovi a Trento, per lo più vescovi italiani, dipendenti dalla Curia, e tedeschi. Al tempo dèlia prima presenza di Granvella a Trento, oltre al vescovo di Cava vi si trovava già Riccardo Paté vescovo di Wor- 1 Pare che non esistano sull’affare del concilio ulteriori relazioni di Truchsess,. che poco dopo, alla morte di CHstoforo von Stadion (15 alprile), ai 10 di maggio venne eletto vescovo di Augsburg (Ehses IV, 326, n. ). Il vescovo di Hildesheim, Valentino von Teutleben, andò realmente dopo la dieta a Trento, ma non col coadiutore di Magonza, si invece col proprio (v. sotto p. 460). 2 In data di Vienna 25 aprile 1543 (Ehses IV, 326 s.). Sull’invito seguitone di recarsi dal papa e sul suo viaggio a Panna presso del medesimo t. sotto p. 464. 3 Ehses IV, 317, n. 1. 4 Cfr. la relazione di Morone a Farnese del 26 maggio 1543 (ibid. 335 s.). 6 Cfr. Palla vicini lib. 5, c. 4, n. 17 ; Ehses IV, 336, n. 2.