108 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 2. sposizione venne aumentata ancora allorquando il maestro del sacro palazzo, Badia, proibì la pubblicazione del suo commentario sulla lettera ai Romani. Questo colpo lo addolorò a morte. Nella penosa circostanza egli invocò l’intervento dell’amico Contarmi e dopo il mutamento d’alcuni passi ottenne la revoca della proibizione.1 In fatto di pietà profondamente intima Sadoleto era certo anche superato dall’inglese Reginaldo Pole, 2 il quale parimente era più umanista che teologo e verso i novatori religiosi propendeva più per la clemenza che per il rigore. Come il Contarmi, egli pure quando f u nominato non appartenevaal ceto sacerdotale. Nato nel 1500 a Staf-f ordshire, per ragioni della madre, lady Margaret Plantagenet, era in strette relazioni colla casa regnante in Inghilterra. Educato accuratamente a Oxford, passò nel 1519 all’università di Padova, dove, aiutato da Enrico Vili, attese agli studii per sei anni. La lunga dimora alla famosa università fu d’importanza decisiva per l’evoluzione del Pole: là egli venne tirato del tutto nella sfera dell’umanesimo italiano : là strinse con uomini come il Longueil, il Bembo, il Giberti e il Sadoleto, le relazioni amichevoli che furono decisive per la sua vita. Ben presto egli lasciò nuovamente l’Inghilterra, dov’era tornato, allorché la faccenda del divorzio d’Enrico Vili mise tutto in confusione colà. Quel disgraziato negozio fu anche per il Pole, il quale era un naturale tranquillo di studioso, il fato della sua vita. Appena a Parigi egli incappò nel più penoso imbarazzo, allorquando il re, suo benefattore, lo richiese di ottenergli un parere dell’università di Parigi favorevole alla sua faccenda matrimoniale. Indole sensibile e condiscendente, il Pole ebbe la debolezza di non rifiutare incondizionatamente quest’incarico.3 In breve però co- 1 Vedi Dittrich, Contarmi 484 s. e Benrath in Realenzykl. di Herzog XVII3, 330, dove però la nomina del Sadoleto a cardinale è erroneamente collocata nel 1535. Lo stesso errore presso Lehmann, Herzog Georg von Sachsen im Briefivechsel mit Erasmus und Sadolet, Neustad i. iS. 1889, 57. 2 Fonte principale è pur sempre Quirini Epist. R. Poli et alior. ad ips. collectio, 5 voll., Brixiae 1744 s. Ibid. anche la Vita di Beocadelu. Ofr. inoltre Philipps, Life of Pole, Oxford 17G5; Hook, Archbishops of Canterbury, JST. S. Ill, London 1869 e la importante recensione di Iìeumont ln Theol. Literaturblatt V, 964 s., 993 s. ; (Freeman, Card. Pole (Essays, 4 Serie) 1869; Kerker, R. Pole, Freiburg 1874; Zimmermann, R. Pole, Regensburg 1895; Martin in Bullet, de Varchiconfr. de N. D. de Compassion IV, Paris 1903, 146 ss. Una serie di * lettere tuttora inedite del ¡Pole si trova nell’A rcliivio di Stato in Parma. Un magnifico ritratto del cardinale, opera di Sebastiano del Piombo, è all’Ere-mitage di Pietroburgo : molto buona riproduzione presso Maud F. Jerrold, Vittoria Colonna, London 1906. s Tanto risulta dalla eua lettera a Enrico Vili del 7 luglio 1530 (Cai. of State Papers: Henry Vili, ed. Brewer, n. 6505), dalla quale appar chiaro, che Pole lavorò per la faccenda (vedi Keumont in Theol. Literaturblatt loc. cit. 970, il quale dà questo giudizio : « Può servire a scusa del Pole, ma non a veramente giustificarlo, la posizione che Enrico Vili sosteneva tuttavia in faccia al mondo »). Non posso sottoscrivere al tentativo di giustificazione dello Zimmermann (38 s.). V. anche Gairdner in Engl. Histor. Review IX, 576.