¿56 taolo ìli. 1534-1549. Capitolo 5 a. ria non» v’erano certo che pochi cardinali, che per purezza di carattere, affabilità e amore alla pace fossero così adatti alla difficile missione come il nobile veneziano, il quale nella sua modestia iscrisse, che ben vedeva come il grave peso messo sulle sue spalle superasse le forze del suo spirito e del suo corpo, ma che fidando nell’aiuto di Dio l’aveva accettato con lieto coraggio per obbedire al papa e lavorare per la gloria di Dio in quell’ultimo tratto della sua vita.1 j L’elezione del Contarmi provocò soddisfazione generale. Il Sa-doleto la salutò siccome l’avvenimento più lieto di quel tempo ed espresse la speranza, che, dato che le cose germaniche potessero mai avviarsi per vie migliori, ciò fosse da attendersi solo da un uomo, che possedesse tanta prudenza e autorità come (il Contarmi.2 Il Contarini doveva recarsi dapprima nel suo vescovado di Belluno ed ivi aspettare se lo svolgimento delle cose in Germania facesse apparire opportuna la sua presenza all’adunanza e là nulla venisse trattato che offendesse il concilio e l’autorità della Santa Sede.:1 Era egli ancora in Roma quando la sera del 31 maggio vi giungeva il Cardinal Farnese.4 Il nepote, che fece il suo ritorno per la Francia, era stato ricevuto molto amichevolmente da Francesco I. Egli mise tranquillo il re circa l’ingresso del papa nella lega cattolica dicendo, che questa aveva un carattere meramente difensivo e l’assicurò che sarebbe continuata la rigorosa neutralità della Santa Sede.5 Le dimostrazioni d’onore da parte del re francese non poterono però consolare il Farnese del fatto, che la sua missione, da lui iniziata pieno di vaste speranze, fosse finita con un completo insuccesso: egli non era stato in grado di far progredire nè la pace civile, nè quella ecclesiastica. Da principio s’era creduto che Contarini sarebbe partito il più tardi nei primi giorni di giugno,6 ma così non fu, perchè era pervenuta la nuova della conclusione della pace di Venezia coi Turchi, 1 Beccadelli I 2, 81; v. anelie Dittbich, Regesten 311. 2 Beccadelli I 2, 82 ; efr. Dittbich, Contarmi 517 s. 3 V. Nuntiaturberichte V, 269s. * * « Hier sera arrivò il card'. o ex Galli«, in urbem, noluit habere oonslstorium, sed sic in abscondito intra v;it». Blasius de Mabtineuus, "Diarium. Archivio segreto pontificio. 6 V. Nuntiat urb er ich le V, 243 s. e Pallavicini Mb. 4, s. 11. Seconda ijne-st’ultMiio il Farnese riuscì a ottenere Oa Francesco I provvedimenti contro la diffusione pericolosamente crescente dille novità religiose in Francia, finora però manca una conferma di questo dato. <> CSfr. la * lettera di M. Bracci: del 31 maggio 1540 (A chi v io d di Stato in Firenze) e le ‘relazioni di F. Peregrino del 2 giugno e di Gati.ce del 5 giugno 1540. Archivio Gonzaga din Mantova.