412 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 7. anni dopo davasi principio a Valladolid ad un collegio : il nunzio Poggio fece allestire a sue spese la casa destinata ai Padri. Negli anni 1544-1546 sorsero collegi anche a Valencia, Gandia, Barcellona e Alcalà.1 Non mancarono del resto ostilità: Ignazio però non le temeva affatto : al contrario era capace di attristarsi se per lungo spazio di tempo non si levava alcuna opposizione poiché temeva, che in tal caso la Compagnia non servisse Dio con bastante zelo.2 A Saragozza il priore dei Domenicani faceva di tutto perchè si fondasse un collegio di Gesuiti : con lui stavano il viceré, gli inquisitori, il consiglio comunale, molti nobili, ma i Carmelitani, i Francescani e gli Agostiniani eransi uniti con tutti i parroci della città e resero per allora impossibile l’attuazione del proposito.3 Poco benigno si mostrò pure il nuovo arcivescovo di Toledo e primate di Spagna, Juan Martinez Siliceo, il quale fece promulgare, che nel suo territorio nessun prete all’infuori dei parroci potesse amministrare la comunione, prescrizione, che era contro i Gesuiti, i quali dall’arcivescovo, come andavasi dicendo, erano detti eretici.4 La tempesta più violenta il nuovo Ordine dovette sostenerla a Salamanca. Il cardinale Francesco di Mendoza, vescovo di Coria, s’era in Roma profferte al generale manifestando l’intenzione di erigere un collegio della Compagnia in quella città che possedeva la prima università di Spagna. Ad esso si diede inizio a Salamanca nel 1548, trovando un generoso benefattore nel dotto e ricco Alonso Ramirez de Vergara.5 Ma ecco insorgere contro i forestieri un uomo, che per le splendide sue doti e la sua grande dottrina era celebrato in tutta la Spagna, il domenicano Melchior Cano, dal 1548 primo professore di teologia all’università di Salamanca. Egli s’abbandonò alla strana fantasia, che i Gesuiti fossero i precursori dell’anticristo, al qual pensiero diede pubblica espressione la prima volta nelle prediche quaresimali del 1548. Alla fine di detto anno, addì 25 novembre, il gesuita Alvarez aveva da notificare a Ignazio da Salamanca : « Oggi il dottor Cano ha predicato dinanzi a tutta 1 Polaitcus, CKronieon I, n. 2G4; Astrain I, 265-278. 2 Okt. an do us lib. 14, n. 9 ; Dictamina 8. Ignatii (Mon. Ignat. Ser. IV, I, 478). s Francesco di Rojas S. J. all”Araoz da Saragozza agosto 1548 (Epist. mixtae I, 555-557) ; Astrain I, 441-452. * Francesco di Villanueva S. J. a Ignazio da Guadalajara 31 ottobre 1549 (Epist. mixtae II, 302). s II Vergara voleva anzi entrare nella Compagnia, ma per circostanze esteriori non compì l’atto finché visse (Polaitcus I, n. 463). Recentemente perciò egli è stato a torto addotto come prova dell’esistenza anche di Gesuiti segreti a vita, facendosi così din modlo strano della classe degli « indifferenti » (v. sopra p. 392) una classe di «Gesuiti segreti », classe che non c’è fra i membri dell'Oidine, Sugli inizi del collegio 'dà Salamanca vedi Astrun I. 298-303.